Dalla sorgente di San Lorenzo in Silvis può nascere una nuova acqua minerale

La Regione dà l'ok all'imbottigliamento, ma servono partners

Tecnici durante le operazioni di analisi alla sorgente ‘San Lorenzo in Villis’ dove dovrebbe sorgere il parco termale

Tecnici durante le operazioni di analisi alla sorgente ‘San Lorenzo in Villis’ dove dovrebbe sorgere il parco termale

San Lorenzo in Campo (Pesaro Urbino), 11 gennaio 2019 - Passo avanti per l’ambizioso progetto del comune di San Lorenzo in Campo di realizzare un centro termale dove sgorga quella che tutta la gente della vallata ha definito per parecchi decenni ‘l’acqua purgativa’, vale a dire la sorgente ‘San Lorenzo in Silvis’, inutilizzata da quasi 5 lustri, ma in cui per gran parte del secolo scorso in tanti hanno fatto la fila per approvvigionarsi di quell’acqua dall’odore di zolfo a cui venivano riconosciute importanti proprietà digestive. Un progetto, quello del centro termale, a cui il sindaco Davide Dellonti sta lavorando fin dal suo insediamento, nel 2014, e che ora può vantare uno step di avanzamento importante.

«La Regione, con apposito decreto del servizio Tutela, gestione e assetto del territorio, ha accolto la nostra richiesta di concessione mineraria di acque minerali e termali per un periodo di 20 anni. Ciò significa – spiega il primo cittadino – che oltre che realizzare un centro termale è possibile prevedere anche l’attività di imbottigliamento. Naturalmente, per fare tutto ciò sarà necessario trovare partner privati che intendano investire in questa operazione. Il nostro Comune ha già avviato diversi contatti e siamo fiduciosi che possano scaturirne risultati concreti».

Nel frattempo, l’amministrazione di San Lorenzo in Campo sta proseguendo le necessarie analisi chimico, fisiche e batteriologiche dell’acqua e ha iniziato un percorso di salvaguardia del sito. «Si tratta della perimetrazione dell’area complessiva, pari a 21 ettari – riprende Dellonti –, che dovrà essere indicata con specifica segnaletica, nella quale diventa attiva una serie di vincoli e divieti riguardanti l’utilizzo di fertilizzanti e di sostanze potenzialmente nocive». Dopodiché ci sarà una fase successiva: «Quella – aggiunge il sindaco – delle sperimentazioni di tipo clinico, per arrivare all’ultimo step del percorso: il riconoscimento con decreto del ministero della Salute delle proprietà dell’acqua. Quello che è certo è che fino a qui tutti gli esiti di laboratorio hanno dimostrato che l’acqua sulfurea di San Lorenzo ha caratteristiche curative per l’alto apparato respiratorio e per quello digerente».

«Ora che la concessione regionale è cosa fatta – conclude Dellonti – dobbiamo lavorare per rendere possibili ricadute positive dal punto di vista economico, turistico e occupazionale. Il nostro progetto, elaborato in collaborazione con l’Università di Urbino, prevede, tra l’altro, la realizzazione di un piccolo centro termale per cure inalatorie, di idropinoterapia e balneoterapia, attraverso la realizzazione di apposite vasche per l’immersione. A completamento è previsto anche un piccolo centro fitness».