Lisippo Fano, contatto Sgarbi Trump. "Ci ho parlato e lo richiamerò"

Il critico d’arte rivela le telefonate: "Gli ho chiesto una moral suasion"

Sgarbi (Foto Serra), il Lisippo (Ansa) e Trump (Ap)

Sgarbi (Foto Serra), il Lisippo (Ansa) e Trump (Ap)

Fano (Pesaro e Urbino), 26 febbraio 2019 - Telefonata tra Sgarbi e Trump per parlare del Lisippo: la statua ripescata in Adriatico dai marinai fanesi nel 1964, esposta al Getty Museum dal 1977 e di cui la Corte di Cassazione ha disposto, a dicembre 2018, l’immediata confisca. E’ emerso nella trasmissione di domenica sera di Rai 1 ‘Che tempo che fa’ di cui il critico d’arte, parlamentare e assessore alla Rivoluzione di Urbino, era ospite per presentare la prima parte del suo nuovo libro ‘Il Novecento. Dal futurismo al neorealismo’ edito da ‘La nave di Teseo’. «Il dialogo telefonico è stato sul Lisippo di Fano – ha risposto Sgarbi sollecitato dal conduttore Fabio Fazio – ho detto a Trump che sarebbe stata una buona cosa se ad accompagnare il rientro della statua in Italia fosse stato proprio lui».

LEGGI ANCHE "Il Lisippo va confiscato ovunque sia e restituito all’Italia"

Onorevole Sgarbi a quando risale la conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti?

«A sette-otto mesi fa, prima della sentenza della Corte di Cassazione. Trump non era a conoscenza del problema e io gli ho fatto presente che dal punto di vista dei rapporti tra Italia e Usa sarebbe stato utile una sua moral suasion, anche se il presidente degli Stati Uniti non può imporre la restituzione di un bene di proprietà privata. Ho comunque raccomandato Trump perché sollecitasse i vertici del Getty Museum perché si dimostrassero favorevoli all’eventuale sentenza di restituzione della statua da parte del tribunale italiano, che, al momento della telefonata, ancora non era stata emessa. Scriverò di nuovo a Trump perché dopo la pronuncia della Corte di Cassazione (che riconosce l’opera come parte del patrimonio italiano ndr) a maggiore ragione gli americani dovrebbero considerare onorevole restituire quello che non è giusto stia negli Stati Uniti».

Quindi contatterà di nuovo il presidente Trump per sensibilizzarlo sulla restituzione all’Italia del Lisippo?

«Gli ho già scritto e telefonato una volta, penso di farlo di nuovo».

La sua lettera al presidente degli Stati Uniti risale a gennaio 2018, invece la telefonata quando sarebbe avvenuta?

«Poco dopo».

L’occasione della telefonata era il Lisippo o aveva un altro motivo per contattare Trump?

«Come Silvio Berlusconi conosco Trump da tanti anni, da quando veniva in Italia e sono grande amico della moglie: per me non è un problema parlare con lui».

La sua amicizia con Trump pensa possa essere utile al rientro in Italia dell’Atleta di Fano?

«Non so quale sia il potere reale del presidente degli Stati Uniti su un caso del genere, certo se Trump si impegnasse a sollecitare il Getty Museum a valutare la sentenza italiana ne potrebbe derivare qualcosa di positivo».

Secondo lei come si sta muovendo il Mibact per favorire il rientro nel nostro Paese del Lisippo?

«Ne parlerò il 5 marzo con il ministro Alberto Bonisoli con il quale ho un incontro per affrontare una serie di questioni: una di queste è proprio il Lisippo».