Spiaggia e Coronavirus, a Fano l'avvio è tiepido

Più pedane e meno ombrelloni. Il nostro viaggio sul litorale nel weekend più atipico del secolo: i bagnanti si contano sulle dita

Un’immagine emblematica della spiaggia fanese

Un’immagine emblematica della spiaggia fanese

Fano (Pesaro e Urbino), 31 maggio 2020 - Più pedane e meno ombrelloni, poca gente in spiaggia e tante preoccupazioni in più per i bagnini. Con l’apertura degli stabilimenti balneari, ieri è partita ufficialmente la stagione estiva 2020. Quella post emergenza Covid o meglio, quella in piena Fase2. Dalla Sassonia all’Arzilla, passando per il Lido, le situazioni logistiche e gli umori dei titolari erano molto diverse. Identiche invece le nuove procedure adottate.

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In spiaggia si entra solo con la mascherina calzata su naso e bocca: si toglie solo sotto l’ombrellone e si indossa nuovamente per qualsiasi ulteriore spostamento. I lettini sono solo due ad ombrellone, affiancati in modo parallelo. Ma poi quando la gente li ha occupati, ha fatto un po’ come gli pareva, spostandoli all’interno del quadrato 4x4 metri circa. A terra non ci sono segni dei perimetri, né sui sassi, tantomeno sulla sabbia. Sono indicati con delle frecce a terra solo i percorsi di ingresso ed uscita dallo stabilimento e fino alla riva.

C’è chi li ha disegnati con della vernice colorata, chi con un nastro adesivo fermato da alcune grosse pietre, perché con la salsedine si stacca. Ieri pomeriggio dopo pranzo, nell’ora più calda, in ogni concessione si contavano sulle dita di una mano gli ombrelloni aperti e i lettini occupati. "Non posso che essere contenta della ripartenza - dice Silvia Tarini. Bagni Peppe -, perché sebbene non ci sia tanta gente, ho gli ombrelloni tutti riconfermati. Ho mantenuto i prezzi degli ultimi anni nonostante le spese (sanificazione e cartelli, ndr) in più ed il 30% di ombrelloni in meno, perché non mi pareva il caso". "La ripartenza non è affatto facile - dice invece Iride Gabbianelli, Bagni Maurizio - perché le tempistiche normative sono state lente e le cose sono state cambiate fino all’ultimo minuto. Ci troviamo a riaprire con una spiaggia completamente diversa e non è facile farlo capire alla clientela. In più, io ne ho metà a riposo perché l’anno scorso per l’erosione ho persi 80 ombrelloni e quest’anno altri 70. Con le nuove spese, il distanziamento e la paura delle multe mi conveniva quasi non aprire". Più serena la situazione al Lido dove gli spazi sono più ampi. "La ripartenza va bene, ma con calma - spiega Alessandra Franchini, Lido Due, 400 ombrelloni piantati - attendiamo la riconferma di alcuni clienti che la situazione ha messo in allerta. Ma d’altro canto ho anche molte chiamate da fuori regione di persone che hanno la casa estiva a Fano e non vedono l’ora di poter venire. Ho anche molti nuovi clienti che non trovando posto in altre spiagge sono venuti da noi".

Gli altri anni il 30 maggio le spiagge erano già piene di fanesi nel weekend. "Noi apriamo lunedì - conclude Marco Marcuccini, Arzilla Beach Village - perché ci teniamo a trasmettere sicurezza ai nostri clienti. Interpretare tutti i decreti non è stato semplice. Abbiamo perso un po’ di clienti: famiglie con bambini piccoli e compagnie. Credo che la cosa più difficile sia la gestione degli spazi comuni. Noi abbiamo allestito una sorta di supermercato (sulla ciclabi le, ndr) dove il cliente esterno può acquistare senza entrare nello stabilimento".