CronacaDormitorio stazione Fano, in barba ai divieti

Dormitorio stazione Fano, in barba ai divieti

Bivacchi in sala d’attesa, dove i senzatetto si rifugiano malgrado la chiusura delle 23.30. Serfilippi (Lega): "Più controlli"

Alcuni senzatetto l’altra notte in stazione, a Fano

Alcuni senzatetto l’altra notte in stazione, a Fano

Fano, 23 ottobre 2019 - Bivacco notturno alla stazione ferroviaria, dove la sala d’attesa è occupata da senzatetto che da tempo vi trascorrono la notte. Alcuni individui riescono a penetrare attraverso una delle porte, ignorando il cartello che indica la chiusura a partire dalle 23,30, e stendono sul pavimento i loro sacchi a pelo. Presso lo scalo ferroviario, anche le zone esterne sono interessate dall’occupazione degli spazi da parte dei senzatetto. Succede a ridosso del primo binario, a qualche decina di metri dalla pensilina, all’altezza della stazione dei pullman.

Sul muretto di recinzione, bottiglie, buste di plastica e rimasugli di cibo, mentre poco più in là, adagiato in una rientranza della parete, dorme di solito un uomo con accanto una bicicletta. Uno scenario che dà l’impressione di trovarsi in un accampamento di una periferia degradata, invece che in una città turistica.

La stessa sensazione che si percepisce nei pressi dei bagni pubblici della stazione, dove il fetore e i liquami sparsi a terra impediscono l’accesso. Accanto alla cabina per fototessera, il dissuasore in pietra funge da attaccapanni, che usa qualcuno che dorme nei paraggi per poggiarci un giubbotto. Intorno ci sono cartacce gettate a terra, lattine, bottiglie di birra.

Lo scalo ferroviario di notte diventa un microcosmo in cui il degrado e l’illegalità fanno da sfondo. Tra pusher e sbandati, la stazione di notte è diventata terra di nessuno. Se ci si capita per caso, la sensazione è di sentirsi degli intrusi. Ma in quel mondo che si anima di notte, si muovono anche altri attori, che frequentano il luogo ma si sentono anche loro ospiti non graditi. Sono persone con problemi di alcolismo e tossicodipendenza, che vivono emarginate ma hanno una casa dove andare a dormire. Per loro la stazione è un luogo di incontro defilato rispetto al quartiere dove vivono. Possono passare inosservati, mimetizzandosi tra clandestini, clochard e girovaghi, ma da essi sono considerati intrusi. Spesso i rapporti sono conflittuali: non sono mancate risse furibonde tra opposte fazioni, finite con bottigliate e qualche ferito.

E sulle condizioni del luogo interviene Luca Serfilippi, consigliere della Lega, che ritiene il luogo ormai fuori controllo e sollecita un intervento per ripristinare le condizioni di sicurezza: «Come gruppo Lega, viste le numerose segnalazioni che ci arrivano ogni giorno, abbiamo deciso di porre la questione all’attenzione del Consiglio comunale. Siamo stanchi dei soliti proclami del sindaco. Sappiamo che la competenza è della Rete ferroviaria italiana, ma abbiamo bisogno di interventi immediati per la messa in sicurezza, sia di notte che di giorno del luogo. Crediamo che la stazione sia il biglietto da visita di una città. Sono anni che attendiamo interventi strutturali, sia per il decoro che per la sicurezza dei pendolari. Il Comune faccia la sua parte – conclude Serfilippi –, con controlli della polizia locale durante il giorno e di notte».