TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Tappeto morbido nei parchi gioco trasformando le scarpe dei postini

Le gomme delle calzature antinfortunistiche diventano rivestimento antitrauma nei giardini pubblici . Un progetto di economia circolare nato a Fano: "Poi inventeremo qualcosa anche per caschi e divise".

Le gomme delle calzature antinfortunistiche diventano rivestimento antitrauma nei giardini pubblici . Un progetto di economia circolare nato a Fano: "Poi inventeremo qualcosa anche per caschi e divise".

Le gomme delle calzature antinfortunistiche diventano rivestimento antitrauma nei giardini pubblici . Un progetto di economia circolare nato a Fano: "Poi inventeremo qualcosa anche per caschi e divise".

di Tiziana PetrelliLe scarpe consumate dei portalettere non finiscono più in discarica, ma si trasformano in qualcosa di nuovo, utile e sorprendente: per esse si prospetta una seconda vita sotto i piedi dei bambini, diventando pavimentazione morbida per i parchi gioco. A dare il via a questa rivoluzione green è la città di Fano, grazie al progetto "Scarpa vecchia fa buon gioco", ideato da un gruppo di dipendenti di Poste Italiane che hanno saputo unire creatività, coscienza ambientale e spirito di servizio, trasformando le calzature antinfortunistiche dismesse in pavimentazione antiurto per asili e parchi gioco.

L’iniziativa ha ambizioni nazionali: ogni anno sono infatti oltre 25.000 le scarpe antinfortunistiche dismesse dagli addetti al recapito che, invece di essere smaltite come rifiuti speciali, diventeranno la base sicura su cui giocheranno centinaia di bambini negli asili e nei parchi pubblici. Le prime piastrelle saranno installate a Roma e Bologna, ma il progetto è destinato a crescere, coinvolgendo sempre più territori. Tutto nasce da un’idea semplice quanto efficace: dare una seconda vita a un oggetto che, per motivi di sicurezza sul lavoro, viene sostituito con frequenza. "Le scarpe vengono cambiate spesso, e pensare che questa gomma sarà utile per qualcos’altro, soprattutto per i bambini, mi inorgoglisce", racconta Fabio Romagnoli, portalettere di Fano, tra i primi promotori del progetto.

"È una vera operazione anti-spreco, un modo concreto per ridurre l’impatto ambientale e contribuire a un futuro più sostenibile". La logistica è affidata alla rete interna di Poste Italiane, che raccoglie le calzature usate da tutti i centri di distribuzione delle Marche e le invia al centro di stoccaggio di Ancona. Qui, come spiega Antonio Serafini, specialista sicurezza sul lavoro e responsabile del progetto, le scarpe vengono depositate in appositi contenitori. Una volta raggiunta la quantità necessaria, scatta il ritiro da parte di una ditta esterna contrattualizzata, che si occupa della separazione dei materiali e della trasformazione in un composto gommoso, elastico e sicuro, adatto a rivestire le aree gioco. I numeri raccontano l’efficacia dell’iniziativa: da 5.500 chili di scarpe si ottengono circa 50 metri quadrati di pavimentazione antiurto. Un contributo tangibile all’economia circolare, in un settore – quello dell’infanzia – dove la sicurezza è una priorità assoluta. E non finisce qui.

Poste Italiane ha annunciato che il progetto sarà presto esteso anche ad altri indumenti da lavoro, come i caschi e le divise degli operatori. Un ulteriore passo verso un modello aziendale sempre più attento all’ambiente, coerente con i principi Esg (environmental, social and governance) promossi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. "Avere in azienda una cultura del riciclo virtuoso vuol dire stare al passo con i tempi", conclude Romagnoli. E a Fano, il futuro sostenibile comincia proprio dalle scarpe di chi ogni giorno cammina per la città.