
Una panoramica del teatro della Fortuna. Emergono curiosi retroscena
L’avvocato Arianna Simoncini, cioè la moglie del commercialista Vincenzo Galasso, rovescia il cannocchiale circa i conti non pagati per il matrimonio di questi due professionisti, molto conosciuti in città, svoltosi al teatro della Fortuna nell’aprile del 2023. E la Simoncini lo spiega in una lettera di qualche giorno fa alla Fondazione Teatro e al ‘revisore dei conti’ chiamato dall’amministrazione, Camillo Catana Vallemani. La professionista dice che da "parte della Fondazione Teatro non è mai pervenuto nulla... sull’eventuale ulteriore importo dovuto rispetto a quanto già coirrisposto al Comune". Nella sostanza Galasso e signora hanno solamente versato i 500 euro relativi alla fattura inviata dal Comune. Per cui sulla scorta "di una volontà sempre manifestata... si rimane in attesa di ricevere il documento fiscale mai pervenuto fino ad oggi". Il matrimonio venne celebrato il 30 aprile del 2023 ed a celebrare le nozze civili fu Renato Claudio Minardi.
Questi sono i giorni in cui si spulciano tutti i conti e dove vengono tirate fuori anche mail inviate dalla Fondazione all’amministrazione al fine di saldare i debiti pendenti: una potrenziazle polveriera. Nel mirino la giunta di Massimo Seri con molti dei suoi assessori. Ma emerge anche, e questo diventa un monito per la nuova giunta guidata da Luca Serfilippi, un modo di procedere... politico che affonda nel tempo. Dai cassetti spunta a questo proposito una lettera che segna il trapasso tra le vecchia giunta guidata da Stefano Aguzzi – luglio 2014 – e quella poi dei due mandati di Massimo Seri. Alla guida della Fondazione c’era Manuela Isotti che aveva lasciato la tessera del Pd. Un finale, prima dell’arrivo di Catia Amati, con un regno di mezzo con al vertice Giovanni Orciani. Scrive in una mail, indirizzata ad Orciani, alla Andreina Bruno e a Caterina Pierangeli, Manuela Isotti dove si legge: "Mi giungono voci circa presunte impossibilità di prosecuzione della nostra attività per mancanza di fondi, trasferimenti e... soci, oltre a spese sostenute e non coperte". La Isotti poi dice di aver la situazione sotto controllo e prega di mantenere calma e fermezza e quindi aggiunge: "non voglio più sentire che ha lirica non si farà". Dopo sollecitazioni a mantenere la calma e ad agire con diplomazia, la lettera si chiude con queste parole:"Se qualche consigliere necessità informazioni, dite per cortesia che si rivolga a a me (Isotti, ndr) o a Orciani per il resto allo stato... tutti zitti". Quindi annuncia la convocazione di un cda, dopodiché la Isotti conclude: "Chiedo scusa per il tono, se può sembrare perentorio: ma qui babbo e mamma stanno pensando al teatro e al suoi prestigio, quindi anche a nome di Giovanni (Orciani, ndr) chiedo di mantenere il massimo della discrezione su qualsiasi vicenda...".
m. g.