Il consiglio comunale, mercoledì sera, ha dato il via libera alla convenzione con Terna, la società che sta realizzando l’elettrodotto Marche-Umbria "Adriatic Link". La convenzione, approvata al termine di anni di dialogo e confronto con i cittadini di Carrara (dove si insedierà la nuova stazione di conversione) e Metaurilia (dove sbarcheranno le tubazioni), prevede la realizzazione a carico di Terna di una serie di interventi a compensazione dell’impatto che Adriatic Link avrà sui quartieri.
Per un importo complessivo di 12.091.250 tra le altre cose sono previste: la nova rotatoria e innesto in via Dubecek per l’accesso diretto al complesso scolastico da via Flaminia; la nuova rete fognaria per acque meteoriche e acque nere (in collaborazione con Aset), la messa in sicurezza della strada Flaminia con nuove rotatorie, marciapiedi e percorsi pedonali e ciclabili e il recupero e la manutenzione dell’ex scuola elementare di Carrara come spazio per associazioni. E poi fibra ottica e punti luce in aree non coperte dal servizio, asfaltatura delle strade nei quartieri coinvolti, inclusa via del Cerreto e località Cannelle, e realizzazione di un terrapieno con barriera vegetale a Carrara. A Metaurilia invece messa in sicurezza della Statale Adriatica con due rotatorie, piste ciclopedonali e marciapiedi, la rete fognaria e illuminazione, l’adeguamento del sottopasso di via degli Ortolani, la creazione di una bretella ciclopedonale con il quartiere Tombaccia e la realizzazione di due nuovi sottopassi ferroviari e una rotatoria in via Mattei, all’altezza della nuova piscina Nuotiamo, con collegamento alla pista ciclabile che corre lungo l’aeroporto.
"Abbiamo raddoppiato le opere compensative – fanno sapere il sindaco Lucca Serfilippi e il vice sindaco Loretta Manocchi – rispetto a quanto inizialmente previsto (Il riferimento è alla giunta Seri ndr), grazie anche all’indicazione di Terna di ampliare gli interventi per rispondere meglio alle esigenze della comunità". La scelta, però, non convince il capogruppo del Pd, Cristian Fanesi, che durante la precedente legislatura ha seguito in prima persona la trattativa con Terna: "Noi avevamo fatto una scelta diversa che prevedeva nella convenzione l’indicazione precisa delle opere compensative da eseguire, accompagnando i progetti con studi di fattibilità. Loro, invece, quando non ci saranno più soldi, dovranno per forza tagliare, ma a quel punto a cosa rinunceranno? Inoltre hanno già rinunciato all’interramento dei cavi dell’alta tensione". "Se i fondi di Terna non dovessero bastare – replica Manocchi – il Comune integrerà le risorse con il bilancio e tramite bandi pubblici".
Anna Marchetti