Truffa a Fano, acquistava smartphone con banconote false. Arrestato 19enne

Operazione dei Carabinieri su denuncia dell'ultimo truffato, nei guai un giovane di Senigallia

I carabinieri di Fano mostrano le banconote false e i cellulari sequestrati

I carabinieri di Fano mostrano le banconote false e i cellulari sequestrati

Senigallia (Ancona) 17 dicembre 2018 - Acquistava smartphone da annunci in rete e li pagava con banconote false. Per questo F.P., 19enne di Senigallia con la passione per l’informatica e l’e-commerce, è stato arrestato in flagranza dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Fano, per possesso di banconote false e truffa. 

Gli uomini dell'arma sono andati a prenderlo a casa dopo che il ragazzo aveva risposto all’annuncio di vendita di un costoso smartphone pubblicato su un sito di e-commerce da un rivenditore di Fano, con il quale si era poi incontrato al bar della stazione per concludere l’affare. Qui il giovane si era detto soddisfatto dello smartphone e del prezzo di vendita, che aveva corrisposto in contanti. Ma il venditore, quando ha cercato di versare il denaro in banca, si è sentito dire dal cassiere che la maggior parte delle banconote erano false.

Il malcapitato ha sporto immediatamente denuncia alla stazione dei carabinieri di Fano che, in collaborazione con il nucleo operativo, hanno avviato le indagini partendo dal telefono usato dal truffatore che era risultato intestato ad una persona inesistente. I carabinieri sono così risaliti al giovane e su mandato della procura di Pesaro, hanno perquisito la sua abitazione di Senigallia dove hanno recuperato nove banconote del taglio di cinquanta euro ed una da venti abilmente falsificate nonché due smartphone di provenienza illecita.

Per questo F.P. ha trascorso il weekend ai domiciliari e questa mattina si è presentato davanti al giudice del tribunale di Ancona che oltre a convalidare l’arresto, gli ha applicato la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Senigallia. Resta da accertare dove il poco più che maggiorenne si fosse procurato così tante banconote false. Il sospetto è che il giovane, come detto molto spigliato nell’uso del web, si sia rivolto a qualche spacciatore virtuale conosciuto nel darkweb.