Tso al ragazzo di Fano, il sindaco Seri nel mirino: "Dimissioni"

Parte a livello nazionale una raccolta firme sollecitata dai genitori del 18enne. Ma Mancinelli (Anci): "Ha fatto il suo dovere"

La manifestazione di lunedì sotto le finestre della scuola

La manifestazione di lunedì sotto le finestre della scuola

Fano, 12 maggio 2021 - Dopo il caso del Tso allo studente 18 enne, è stata lanciata in tutta Italia una petizione per chiedere le dimissioni del sindaco Massimo Seri. Il documento cartaceo per la raccolta delle firme sta circolando dall’altro ieri anche nella nostra città. "Sono stati i genitori a sollecitarla" fa sapere chi la sta promuovendo a livello nazionale. L’obiettivo è raccogliere il maggior numero di firme possibile nell’arco di una settimana. A sottolineare le responsabilità del sindaco è l’ex assessore Davide Rossi, candidato a guidare la segreteria politica di Seri all’inizio della prima legislatura: "Il sindaco – afferma – è la massima autorità sanitaria del Comune e nel caso del trattamento sanitario obbligatorio la sua è una funzione di garanzia verso il soggetto cui il trattamento è rivolto: è lui che firma l’ordinanza con cui si stabilisce la misura restrittiva del cittadino". Rossi pone poi l’accento su un altro aspetto di questa vicenda: "L’assenza della politica locale. Il solo assessore regionale alla sanità Saltamartini si è esposto, dichiarando come ‘abnorme’ il provvedimento restrittivo preso nei confronti del giovane concittadino". Poi Rossi esprime "stima e riconoscenza" al parlamentare leghista Armando Siri: "Il giorno dopo la sua visita il giovane fanese è stato liberato. Nessun altro si è fatto carico di una storia così importante, che riguarda la vita di un diciottenne. Comunque la si pensi sul Covid e sull’obbligo di mascherina, questa vicenda è stata innescata dalla protesta dello studente sull’obbligo di indossarla a scuola. A torto o a ragione, ha esercitato anche in forme clamorose e provocatorie, un suo diritto al dissenso. La storia è piena di proteste eclatanti considerate inaccettabili e represse, ma che oggi studiamo come esempi mirabili di disobbedienza civile. Io non so se questo è il caso ma, di sicuro, la psichiatrizzazione del dissenso è un segno distintivo dei peggiori regimi totalitari". A sostegno del primo cittadino interviene invece la presidente dell’Anci Marche e sindaca di Ancona Valeria Mancinelli che dopo aver espresso "solidarietà" al collega, si chiede: "Cosa sarebbe successo se, in presenza della prescrizione del Tso controfirmata, il sindaco Seri si fosse rifiutato? Sarebbe stato accusato di abuso di potere?". "La vicenda aggiunge Mancinelli – pone sul tavolo il carico di responsabilità che gravano sul sindaco. Ancora una volta un sindaco si trova nella critica posizione di dover affrontare delle conseguenze per aver adempiuto al proprio dovere. Ritengo che Seri, di fronte a due pareri medici concordi e non avendo competenze personali specifiche, non poteva che procedere come ha fatto, quindi applicando la legge, e disponendo il Tso".

E ancora Mancinelli: "Personalmente, con la situazione data, se il fatto fosse avvenuto ad Ancona, città di cui sono sindaco, e non essendo neanche io un medico, avrei fatto come Seri. Ha fatto il suo dovere, non aveva e non doveva avere le competenze per discutere due pareri medici uniformi perché toccava ai sanitari indicare la soluzione al cas o, non certo al sindaco". Al fianco del sindaco si schierano le sue liste Noi Città, Noi Giovani, Insieme è Meglio a cui si aggiungono In Comune, Azione e + Europa: "Vogliamo manifestare la nostra più sincera vicinanza al sindaco Seri, coinvolto in questa vicenda molto delicata e vittima di attacchi e minacce personali pesanti. Invitiamo tutta la città a mantenere toni discreti e pacati affinché tutto si risolva nelle sedi opportune, nella tutela del ragazzo della sua famiglia". an. mar.