Tso studente mascherina Fano, a Muraglia spuntano i no mask

Il caso del 18enne di Fano ora sarà vagliato anche dalla procura, cui sono stati trasmessi gli atti. Intanto gruppetti di manifestanti si sono ritrovati sotto l’ospedale: identificati dalla polizia

E’ stata chiamata la polizia e poi il 118 per le intemperanze del 18enne dell’Olivetti

E’ stata chiamata la polizia e poi il 118 per le intemperanze del 18enne dell’Olivetti

Fano, 8 maggio 2021 - ​Il tribunale di Pesaro ha convalidato il Tso a carico del 18enne di Fano. La legge imponeva 48 ore di tempo per farlo e non ci sono stati dubbi. Il fascicolo ora verrà trasmesso alla procura della Repubblica per valutare i possibili aspetti penali della vicenda, in particolare se il giovane possa esser stato plagiato inducendolo a compiere quei gesti di protesta a scuola e al pronto soccorso contro le norme anti Covid. Parliamo del giovane studente ricoverato tre giorni fa in psichiatria a Pesaro dopo esser stato prelevato da scuola (istituto Olivetti di Fano) dal 118 insieme dal 113 arrivati perché il ragazzo si era incatenato al banco per non indossare la mascherina. Ma se fino a quel momento, né la preside né i compagni potevano ipotizzare l’epilogo del ricovero in psichiatria, è ciò che è accaduto poi al pronto soccorso di Fano ad aver creato i presupposti per il ricovero in psichiatria dopo le visite specialistiche.

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Ma dal ricovero, si è mobiltato un gruppo di persone che ogni sera va sotto le finestre di Pschiatria a Muraglia a fare chiasso per farsi sentire all’interno. Due sere fa sono stati identificati dalla polizia locale e verranno multati. Ma sono tornati anche ieri sera intorno alle 20 a cui è seguito un intervento della polizia e della Digos che hanno proceduto all’identificazione delle persone e al loro allontanamento. Verranno multati ma non sono escluse denunce. Il caso ha suscitato prese di posizione in tutta Italia, sia da parte dei cittadini che di personaggi pubblici o associazioni come il telefono Viola oppure come noti giornalisti della Tv quali Nicola Porro di Mediaset che ha commentato in un lungo post il caso. Quindi la curiosità di molti telegiornali che vogliono inviare troupe a Fano. Ma ieri, un docente del giovane, ha ribadito "che il provvedimento preso ha dell’incredibile. In classe è sempre stato corretto ed educato anche se ostinatamente fermo nelle sue posizioni. Ed un Tso resta per sempre come una macchia". I familiari del giovane? Si sono ritirati nel silenzio assoluto ma una cosa fanno sapere e cioè "che il ragazzo in famiglia non ha mai avuto atteggiamenti violenti di nessun tipo". E sulla richiesta di un aiuto rispondono seccamente: "No comment". Il fatto certo è che i genitori non hanno osteggiato la scelta del ricovero ospedaliero di loro figlio, avvertendo l’esigenza evidentemente della necessità di un sostegno psicologico e medico per il loro ragazzo.

Ieri con il ragazzo si è messo in contatto anche un avvocato di Agrigento, Lillo Massimiliano Musso che si è presentato al centralino dell’ospedale come legale rappresentante del giovane, ed ha poi parlato con il 18enne che è ancora all’ospedale psichiatrico. Una telefonata passata per il reparto perché allo studente è stato tolto l’uso del cellulare. Nella giornata di ieri sull’argomento si è espresso anche Vittorio Sgarbi che notoriamente è contro il lockdown e contro tutte le restrizioni personali, a partire dalla mascherina, in un lungo video attacca anche la preside l’istituto per il fatto che a scuola sono arrivate sia la polizia che un’ambulanza con un medico. La dirigente della scuola anche ieri ha sottolineato di aver "chiamato il 112 dicendo quello che stava accadendo. Io non ho chiesto l’invio di una ambulanza".