Tutor tra Fano e Pesaro, le reazioni. "Sì, serve". "Ma anche a far cassa"

Commenti disparati davanti al misuratore di velocità tra Fano e Pesaro. E non si sa neanche se ha già 'stangato' qualche automobilista

Tutor nella Statale Adriatica

Tutor nella Statale Adriatica

Fano, 13 agosto 2020 - Conviene prenderli sul serio. Perché i tutor, ovvero i sistemi che rilevano la velocità dei mezzi su un determinato tratto stradale, funzionano piuttosto bene. Lo abbiamo toccato con mano l’altra mattina sull’Adriatica dove da sabato scorso ne sono stati installati due procedendo in direzione Fano-Pesaro: uno poche centinaia di metri dopo Fosso Sejore, l’altro all’altezza del cartello che segna l’inizio del centro abitato di Pesaro. Ebbene, sembra proprio che l’apparecchiatura sia un ottimo deterrente per far rispettare i limiti di velocità che in quel punto, d’estate, è di 50 chilometri all’ora. Gli automobilisti, avvisati da un cartello ben visibile, sono sfilati sotto i nostri occhi a velocità ridotta. 

Nessuno ha azzardato un sorpasso. Lo stesso hanno fatto gli scooter che spesso viaggiano sulla mezzeria quando hanno davanti veicoli che procedono lentamente. Un mezzo miracolo? "No, perché nei giorni feriali di traffico ce n’è poco – è la spiegazione di Gianfranco Ugolini, del Parafly beach –Questo ovviamente non accade nei fine settimana, quando la spiaggia registra il suo massimo affollamento, e i pedoni fanno non poca fatica ad attraversare senza rischi. Comunque sia, credo che questo provvedimento sarà utile".

Dello stesso avviso è Antonio Zazzeroni, che arriva da Tavullia per godersi il mare di Pesaro. "E’ una buona cosa perché induce chi è alla guida ad andare più piano – dice - In questo tratto l’eccesso di velocità è sempre stato un grosso problema, basta guardare i segni che ci sono sull’asfalto lasciati dagli incidenti. Io sono strafavorevole, anzi se fosse possibile ne metterei un altro".

Come è noto il meccanismo misura la velocità media di un veicolo sui quattro chilometri di litoranea che separano i due apparecchi, "cogliendo" il passaggio della macchina da due punti: nel primo si misura la velocità del veicolo, nel secondo quella media nel tratto percorso. Quello stesso tutor, funzionerà anche come autovelox che calcola invece la velocità istantanea delle auto che procedono nella direzione opposta, da Pesaro verso Fano. Ma per qualcuno è uno strumento inutile, o quasi. "Troppi incidenti? Forse il comune di Pesaro semplicemente ha trovato il modo per fare cassa – obietta Andrea Cerofoli di Fano –. E’ lo stesso discorso delle mascherine, se non la indossi ti faccio la multa anche poi si sa che questo dispositivo otto volte su dieci non protegge dal Covid. Lo stesso vale per il tutor, c’è il limite dei 50 e va rispettato, ma non è certo con le sanzioni che si risolverà il problema infortunistico. L’unico aspetto positivo è che almeno ti avvisano e non fanno le imboscate come accade per gli autovelox mobili". 

Dello stesso tenore il commento di Pasquina Giacomoni. "Tutor utile? Diciamo si e no - . Si perché la velocità è una delle principali componenti delle incidenti sulla strada. E no, perché 50 chilometri all’ora in una condizione di affollamento è un limite troppo alto, auto e scooter dovrebbero marciare a passo d’uomo. Insomma, il tutor allevia il problema ma non lo risolve".  E per la cronaca, il tutor funziona da giorni ma ancora il comando della Municipale non ha il quadro delle sanzioni fatte. Quando questi numeri si avranno,a seconda di quali saranno, di certo le proteste potrebbero aumentare.