43 miglia Fano, vestivamo alla marinara. "Nei miei abiti, le vele fanesi"

La start up di Daniele Del Bene, 26 anni, ispirata alle tradizioni locali

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Fano, 19 giugno 2022 - Ha messo la storia della marineria fanese nei suoi capi d’abbigliamento. E a quelle vele spiegate che ornano polo, t-shirt, camicie e costumi da bagno, ha dato il nome "43 miglia" che evoca un altro pezzo di storia fanese: quella legata al ritrovamento in mare della statua del Lisippo che si porta dietro anche lo strascico della decennale disputa per il suo rimpatrio. Quando tutto questo accadeva non era neppure nato Daniele Del Bene (in foto), 26 anni, che per passare il tempo durante il lockdown ha deciso di studiare la storia fanese che viene dal mare. Ne è rimasto così affascinato che ha dato vita a un progetto imprenditoriale, una start-up sartoriale, partita l’estate con 100 capi andati a ruba tra gli amici e che oggi ripropone con 350 pezzi di alta sartoria.

"Dalla corporeità della statua del Lisippo, è nata l’idea di un brand sportivo e allo stesso tempo elegante. ’43 miglia’ vuole dare voce ai racconti della gente di mare e alle storie di chi ha abitato e tuttora abita la costa adriatica" racconta Del Bene. Nella seconda metà dell’800, il mare Adriatico ha iniziato a decorarsi di vele dai colori sgargianti, appartenenti alle varie famiglie dei pescatori. "Le vele erano la casata dei pescatori, il loro emblema - dice citando Fabio Tombari e Mario Omiccioli -, erano le farfalle del mare, colorate, i cartelli segnaletici vaganti delle onde". I prodotti sono tutti Made in Italia: dalla progettazione, alle materie prime, fino al capo finito.

"Reti e cordoni - racconta Del Bene -. vengono recuperati dai capannoni portuali in cui sono stati abbandonati; attraverso nodi tipici del settore nautico vengono poi intrecciati e utilizzati come elementi estetici". Dopo gli studi di Design all’Accademia delle belle arti di Rimini, un master in Comunicazione e marketing per impresa artistica a Bologna e uno stage da Armani "questo progetto è iniziato per gioco in pandemia - conclude lo stilista -. Devo ringraziare Carlino Bertini che mi ha aperto la sua biblioteca e la Coomarpesca che mi ha messo in contatto con i vecchi lupi di mare. Il risultato sono abiti da spiaggia over-size di fattura sartoriale, da utilizzare anche per uscire, senza tornare a casa a cambiarsi".