Fano (Pesaro e Urbino), 9 gennaio 2025 – Un anno e dieci mesi con sospensione condizionale della pena, ma solo a fronte di un impegno concreto a frequentare un percorso di recupero per uomini autori di violenza. Questa la richiesta avanzata ieri al Gup di Pesaro dall’avvocato Roberto Ginesi, difensore di un 53enne di Fano accusato di violenza sessuale e lesioni nei confronti di una donna sudamericana di 47 anni.
I fatti risalenti all’estate 2023
L’episodio contestato risale all’estate del 2023 e si sarebbe verificato sul lungomare di Fano, nei pressi della Sassonia. Secondo la ricostruzione accusatoria, l’uomo avrebbe conosciuto la donna poco prima per poi condurla nella propria auto, parcheggiata nelle vicinanze. Qui, approfittando dello stato di alterazione alcolica della 47enne, le avrebbe usato violenza, strattonandola e procurandole lividi giudicati guaribili in dieci giorni.
La donna, dopo essersi recata al pronto soccorso, aveva inizialmente sporto denuncia contro ignoti. Tuttavia, le successive indagini della polizia – supportate dalle immagini delle telecamere di sorveglianza e dal riconoscimento della targa del veicolo – avevano permesso di individuare l’uomo. I filmati avrebbero immortalato anche momenti di tensione tra i due, con chiari segni di strattonamenti.
Le versioni contrastanti
Le versioni delle due parti sono diametralmente opposte. La donna sostiene di essere stata costretta a compiere atti sessuali e di essere stata aggredita fisicamente, aggravando così la posizione dell’imputato. Dal canto suo, il 53enne nega qualsiasi rapporto sessuale, sostenendo che la donna fosse talmente ubriaca da aver richiesto l’intervento di amici per riportarla a casa. Secondo la sua ricostruzione, i lividi riportati dalla 47enne sarebbero riconducibili agli sforzi fatti per aiutarla a raggiungere l’ingresso della sua abitazione.
La richiesta di patteggiamento
Nell’udienza di ieri, la difesa ha avanzato una richiesta di patteggiamento a un anno e dieci mesi di reclusione, ma il giudice ha deciso di rinviare la decisione, chiedendo un impegno formale da parte dell’imputato a seguire un programma di recupero per uomini violenti. Questo requisito, considerato essenziale, sarà determinante per l’eventuale concessione della sospensione condizionale della pena.
Azioni civili in vista
Sul fronte della parte offesa, l’avvocato Lodovico Gamberini, del Foro di Bologna, ha dichiarato che si valuterà un’azione civile per ottenere un risarcimento dei danni subiti dalla sua assistita. Il caso, che ha sollevato particolare attenzione nella comunità locale, resta aperto in attesa della prossima udienza, in cui il giudice deciderà se accettare il patteggiamento o proseguire con il dibattimento.