Vittime di violenza, ora si denuncia anche fuori dal commissariato

Soroptimist dona un pc portatile per raccogliere le richieste di aiuto anche a domicilio oltre che nella ’Stanza tutta per sé’

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Sono in media 5 al mese le richieste d’aiuto in "codice rosso" che giungono alla Polizia di Stato di Fano. "Sono di molto aumentate le denunce di violenza di genere raccolte negli ultimi mesi" ha sottolineato ieri il questore Michele Todisco, attribuendo il merito di questo incremento (non di casi totali, bensì di situazioni emerse a cui si tenta di dare una risposta giudiziaria) al lavoro dei poliziotti formati specificatamente al delicato compito di ascolto e aiuto di donne e minori vittime.

L’occasione è stata la presentazione di un nuovo strumento informatico, donato dal Soroptimist Club di Fano, che agevolerà ulteriormente le audizioni protette di donne e minori. Si tratta di un computer portatile, dotato dei più sofisticati strumenti investigativi e collegato con i database della Polizia di Stato, con i quali il progetto "Una Stanza Tutta per sé" si fa ora itinerante. "In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 2020 - ha spiegato la presidente del Soroptimist Fano, Maria Grazia Seri - è stato siglato dal capo della Polizia Franco Gabrielli e dalla presidente dell’Associazione Soroptimist International, Mariolina Coppola, un Protocollo d’intesa per promuovere il progetto ’Una stanza tutta per sé’ che si propone di incoraggiare chi subisce violenza, a rivolgersi alle Forze dell’ordine".

Grazie a questo protocollo ora negli uffici di Fano le vittime sono accolte in un luogo dedicato che favorisce il dialogo e la denuncia, che aiuta chi subisce violenza all’incontro con gli investigatori evitando il più possibile momenti traumatici. Grazie al nuovo pc si potrà però denunciare anche senza recarsi in commissariato. "Questa bella stanza ha agevolato le due poliziotte e il poliziotto che si dedicano H24 a questo tipo di violenza - ha concluso il dirigente del commissariato di Fano, Stefano Seretti - perché è stato costruito come un luogo discreto e familiare. Ma questo pc ci consente ora di poter operare al meglio anche lontano da qui, di poter ascoltare le vittime di questi reati molto delicati (di genere, domestiche, di minori), di poter registrare e documentare a livello informatico tutti i vari processi che si seguono per poter arrivare ad un procedimento penale vero e proprio. Dettagli che fanno la differenza. E’ un’attenzione che abbiamo sempre cercato di mettere in campo creando quell’empatia giusta e necessaria per agevolare le vittime che già soffrono enormemente una situazione che devono denunciare, entrano in un percorso molto difficile perché coinvolge anche minorenni…"

Tiziana Petrelli