Crisi Azimut-Benetti, a rischio 88 lavoratori

Tre ore di confronto tra azienda e sindacati, posizioni lontane. Prossimo incontro il 13 luglio

La manifestazione

La manifestazione

Fano, 7 luglio 2016 - Delusione per gli 88 lavoratori dell’Azimut-Benetti. Tre ore di confronto tra i sindacati, i vertici aziendali e il sindaco Massimo Seri non sono serviti a dare certezze sul futuro dei loro posti di lavoro. «Le posizioni sono lontane – commenta il sindaco Massimo Seri – ma il messaggio che abbiamo voluto dare è che non si può frammentare l’Azimut Benetti, ci sono professionalità cresciute nel corso degli anni che rappresentano un patrimonio importante da utilizzare. Abbiamo chiesto ad Azimut Benetti di fare lo sforzo di spostare alcuni lavori programmati in altri siti su Fano per occupare le maestranze: l’azienda si è impegnata a verificare tale possibilità».

Mentre era in corso il confronto nella sala della Concordia della residenza municipale, gli operai hanno atteso su via San Francesco. Il corteo si era dato appuntamento alle 11 al Pincio per marciare in centro storico, sventolando le bandiere dei sindacati e gli striscioni contro la chiusura del cantiere navale, e per raggiungere il palazzo comunale alle 12 quando iniziava il confronto con l’azienda. Prossimo tavolo il 13 luglio, questa volta tra i dirigenti aziendali e le organizzazioni sindacali.

«L’azienda – riferisce Francesco D’Antonio della Uil – ha ribadito l’intenzione di cedere il ramo d’azienda alla Carbonline: per noi non è una strada percorribile. Come azienda terzista non può farsi carico di 88 dipendenti». E ancora: «Siamo disponibili a mettere in campo gli ammortizzatori sociali, come ci richiede l’azienda, purché finalizzati ad un obiettivo e sulla base di un piano industriale». Cosa faranno ora i lavoratori del cantiere di via Papiria? Continueranno la mobilitazione per tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica sulla sorte di 88 lavoratori e delle loro famiglie. «Il sindaco – s’interroga il consigliere de La Tua Fano Stefano Aguzzi – ha contattato la proprietà dell’Azimut Benetti, che in questi casi può essere determinate o si è limitato a palare con i dirigenti?».

L’ex sindaco ricorda che fu proprio attraverso il proprietario che nel 2009 riuscì a salvare il cantiere. «Raggiunsi l’obiettivo parlando direttamente a Paolo Vitelli – ha aggiunto Aguzzi conversando con i dipendenti seduti negli scalini del palazzo municipale in attesa della fine dell’incontro – facendogli presente che Azimut Benetti aveva contribuito ad accrescere l’economia del nostro territorio, ma era altrettanto vero che il gruppo a Fano aveva trovato un territorio sano, sicuro e una manodopera competente. Qualche giorno dopo mi chiamarono per informarmi che gli allestimenti sarebbero stati trasferiti a Viareggio, ma che la lavorazione della vetroresina sarebbe rimasta a Fano. Ecco perché ora suggerisco a Seri di parlare direttamente con la proprietà». Il sindacato, però, si sta muovendo per portare il confronto davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, come suggerito dalla parlamentare Lara Ricciatti, vista la dimensione nazionale dell’azienda.