Fano, il conto del caro energia: tre milioni in più

Il sindaco Seri: "In queste condizioni il Comune rischia la bancarotta"

Massimo Seri, sindaco di Fano

Massimo Seri, sindaco di Fano

Fano, 13 settembre 2022 - L'allarme bollette è trasversale e non colpisce solamente le famiglie e le imprese, perché il problema riguarda anche l'amministrazione. «In queste condizioni il Comune rischia la bancarotta». Questo l’allarme lanciato dal sindaco Massimo Seri alla luce dei rincari in bolletta e dopo l’analisi del bilancio per la spesa corrente, che non ha spazi di manovra «e già lo scorso anno in condizioni di normalità siamo arrivati al limite a fine anno», osserva.

Dalla ragioneria sono arrivati i conti millimetrici dei primi cinque mesi dell’anno legati alla sola spesa per l’illuminazione di strade, edifici comunali, scuole ed anche impianti sportivi.

«Una maggiorazione di spesa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che è superiore di un milione e 100mila. Per cui abbiamo stimato – continua il primo cittadino – maggiori spese solamente per l’energia di oltre tre milioni di euro alla fine dell'anno. In queste condizioni rischiamo la bancarotta».

E adesso cosa si fa?

«Alla luce dei conti e delle prospettive non belle che abbiamo davanti, mi sto attivando per capire come risolvere i problemi».

E come?

«Una delle cose che voglio mettere in campo subito è una riunione dei sindaci delle città maggiori al fine di fare fronte comune e chiedere un intervento straordinario dello Stato proprio per andare a coprire i costi energetici».

E se lo Stato dice di no?

«Un altro passo che ho intenzione di fare sarà quello di avere una riunione con il prefetto e le forze dell’ordine per capire come e dove agire per avere risparmi».

Quanti punti luce ha attivi il comune?

«Ne abbiamo in totale 16mila».

Non è possibile alternare, un lampione sì ed uno no, l’illuminazione stradale per contenere le spese?

«Questo non è possibile perché lo vieta il codice della strada per cui per mettere in campo anche un risparmio di questo genere occorre avere l’autorizzazione da parte dello Stato e quindi in seconda battuta dal Prefetto».

Un inverno dove si rischia il freddo?

«Non lo so ma di sicuro quello del risparmio è un problema che occorrerà porsi se la situazione non cambia. Quindi non è solo una questione che riguarda le famiglie e le imprese, ma anche gli enti pubblici».

Scuole, sedi del Comune e impianti sportivi: che potrebbe succedere?

«L’impennata dei costi per l’elettricità e il riscaldamento rischia di essere ancora più sensibile e le cifre non possono essere reperite all’interno del bilancio. Una situazione che non lascia alternativa: bisogna intervenire immediatamente per ridurre i consumi».

Investire in energia pulita, come per esempio il fotovoltaico?

«Certo, stiamo pensando alle tecnologie che consentono un sensibile risparmio energetico e puntiamo ad attivare subito una collaborazione territoriale con i comuni della provincia, le forze dell’ordine e il mondo dell’impresa per operare in maniera congiunta un piano che penalizzi il meno possibile cittadini, famiglie e imprese».

Ha qualcosa già in mente?

«Abbiamo già individuato alcuni provvedimenti, alcuni anche drastici e siamo pronti a confrontarci con gli altri enti. Per questo chiedo un tavolo di confronto allargato».