Il Gelatiere chiude per rincari energetici: "Bollette raddoppiate, si lavora in rimessa"

Filippo Bragadin ha messo un cartello in vetrina: "Potevo scrivere ’ferie’, ho voluto essere sincero. Ma se la situazione migliora, riparto"

Il Gelatiere chiude per rincari energetici

Il Gelatiere chiude per rincari energetici

Fa no, 12 ottobre 2022 - "Non voglio lavorare per rimetterci i soldi". Le ultime due bollette e l’aumento del costo delle materie prime hanno convinto Filippo Bragadin del ’Gelatiere’ che era il momento di "mettersi alla finestra", in attesa di momenti migliori. Una decisione condivisa pubblicamente con un cartello, appeso dalla fine di settembre alla vetrina della sua gelateria, in via Cavour, nel quale ha scritto: "Chiuso causa rincari energetici". "Avrei potuto scrivere chiuso per ferie – fa notare Bragadin – invece ho preferito dire il vero motivo della mia decisione".

Quello che si augura il titolare del Gelatiere è che si tratti di una sospensione solo momentanea: "Guardo quello che accade in Italia e resto pronto, appena ci saranno le condizioni, a riprendere la mia attività, che svolgo da quarant’anni. La nostra – prosegue – è una impresa familiare (composta da me, mia moglie, mio figlio e una dipendente), non ho intenzione di smettere, ma devo almeno poter pareggiare i conti e non rimetterci economicamente".

Come tutti, imprese e famiglie, Bragadin si è trovato a fare i conti con l’aumento esponenziale del costo di energia elettrica e gas. "L’ultima bolletta arrivata – rammenta – era di circa 4mila euro rispetto ai 1700-1800 euro delle precedenti". Il caso del Gelatiere non è isolato: "E’ quello che stanno vivendo tante altre imprese, siamo tutti in attesa dell’evolversi della situazione: io guardo, aspetto e spero. La speranza è che la situazione generale migliori, si abbassino i costi e passi la paura. Prima c’è stata la paura della pandemia, poi della guerra ed ora della crisi energetica. La gente è spaventata e questo si riflette anche nell’acquisto di un semplice cono gelato".

"Il momento è drammatico – commenta Marco Arzeni, segretario Confcommercio Fano – e non c’è differenza tra piccole e grandi imprese". "Il nuovo governo, che speriamo sia composto da persone competenti – incalza la presidente di Confcommercio Fano, Barbara Marcolini – deve aiutare le imprese per non arrivare alle conseguenze estreme di spegnere le vetrine, che avrebbe riflessi anche dal punto di vista della sicurezza".