Pokè, 26 ristoranti in cinque anni. "Il fenomeno è fanese"

Nel 2017 Gianluca Di Cecco e Giovanni Vitali lanciano la loro idea imprenditoriale dopo un viaggio a Los Angeles. Da allora hanno aperto locali in tutta Italia: "L’obiettivo è arrivare a 40 entro l’anno"

Da sinistra Simone Sindaco e Francesco Berluti del Waikiki Pokè di Fano, aperto da poco

Da sinistra Simone Sindaco e Francesco Berluti del Waikiki Pokè di Fano, aperto da poco

Fano, 14 giugno 2022 - Il pokè hawaiano spopola in Italia e i primi a portalo sul nostro mercato, nel 2017, sono stati due fanesi, allora 26enni: Gianluca Di Cecco e Giovanni Vitali fondatori, insieme alla società Sungroup, dell’impresa Feedgood proprietaria del marchio Waikiki Pokè. Al gruppo originario, dopo qualche mese, si è aggiunto Luca Agostinelli, anche lui fanese. In questi 5 anni hanno aperto dal nord al sud dell’Italia 26 ristoranti: Rimini (il primo nel 2017) e Milano sono di proprietà dell’impresa, sul locale di Fano, inaugurato il 14 maggio di quest’anno, hanno una partecipazione diretta, mentre gli altri locali sono tutti in franchising.

L’obiettivo è quello di arrivare a 40 punti vendita entro la fine dell’anno: subito dopo l’apertura di Waikiki Pokè a Fano, il locale a fianco di Porta Maggiore gestito da Simone Sindaco e Francesco Berluti, è stata la volta di Reggio Calabria e Catania, a cui seguiranno a breve due locali a Roma (uno alla stazione Termini, l’altro nella zona del Vaticano) e uno a Bolzano. I giovani imprenditori fanesi sono stati i primi a credere che il piatto hawaiano, che già aveva conquistato i consumatori americani in quanto cibo sano e gustoso, avrebbe preso piede anche in Italia: "Parliamo – fa presente Di Cecco – di cibo sano e goloso. Il fatto che sia un prodotto facilmente instagrammabile fa sì che interessi un pubblico abbastanza giovane, ma il pokè raccoglie nei nostri locali una clientela diversificata e di tutte le età, rappresentando una valida soluzione per la pausa pranzo o per una cena veloce che si può anche comodamente ricevere a casa, anche attraverso l’uso della nostra App". Ma che cos’è il poke? Il termine poke in hawaiano significa ’tagliare a pezzi’, e in effetti il piatto si presenta come una ciotola contenente pezzi di pesce crudo, solitamente salmone o tonno, unito a riso e verdure. A volte viene condito con la salsa di soia.

"Trovandomi al Los Angeles per lavoro – prosegue Di Cecco – scoprii questo prodotto. Da amante del sushi una volta conosciuto il pokè capii come il piatto hawaiano potesse diventare il nuovo trend nel nostro Paese. Da li a poco ho iniziato a valutare l’idea di creare un marchio tutto mio fino a quando ho incontrato Giovanni, il quale ha condiviso subito il mio entusiasmo e da li è partito tutto. Decisi di tornare in Italia nel maggio 2017, registrammo il marchio e il primo luglio 2017 creammo la società, per aprire poco dopo il nostro primo locale nella città di Rimini".

Ora sono decine le richieste di aspiranti affiliati che chiedono di aprire locali in franchising con il marchio Waikiki Pokè. "Per utilizzare il marchio Waikiki servono – spiega Luca Agostinelli – giovani dotati di entusiasmo e spirito imprenditoriale, magari anche con esperienze nella gestione di altri locali e store". Una azienda in crescita, quella creata dagli imprenditori fanesi, che guarda non solo al mercato italiano "ancora sono tantissime le città italiane (circa il 25-30%) – fa presente Agostinelli – dove il pokè non è presente", ma anche a quello europeo. "L’obiettivo è di trasformarci – aggiunge Agostinelli – in una catena internazionale senza perdere la nostra caratteristica: l’attenzione e i servizi assicurati ai locali affiliati e a tutti coloro – conclude – che lavorano con noi".