Fano, 29 ottobre 2009 - L’Alma che vince, un gruppo affiatato, la fiducia del mister, l’affetto crescente dei tifosi che ora cominciando a stimarne le qualità. Jorge Sebastian Baratteri non poteva chiedere miglior regalo per il suo 32° compleanno.

 

E adesso c’è voglia di fare anche due chiacchiere: "Sì, sto vivendo un buon momento - spiega l’italo argentino - e questo lo devo principalmente al tecnico che ha sempre creduto in me. Cercherò di ricambiare la fiducia anche per il bene di questi colori che ho sempre apprezzato da quando sono arrivato nelle Marche tanti anni fa".
 

 

Sul volto scavato, Jorge porta ancora i segni di una storia impossibile da dimenticare, oltre ai segni della 'battaglia' di domenica, onorata sino alla fine (nonostante la ferita al sopracciglio), con coraggio, determinazione e qualità tecniche quanto mai utili a questo Fano.

 

Capacità subito individuate da mister Cornacchini, tanto da insistere su Baratteri anche nei momenti più delicati. "In effetti ero arrivato a Fano senza preparazione, poi devo ammettere che non ero più abituato ai carichi di lavoro del calcio professionistico dopo 7-8 anni di calcio dilettantistico. Ora però sto bene".

 

Eppure Baratteri ne aveva fatta di strada, giocando 22 gare in serie A in Argentina (Estudiantes), prima di intraprendere il viaggio della speranza per sfuggire alla grave crisi economica argentina a fine anni ’90. Quando Sebastian decise di prendere la via dell’Italia con la fidanzata, ora sua moglie, per approdare in C1 (Lodigiani e Taranto), sballottato poi a destra e manca (Macerata, Ancona) come un pacco postale.

 

Quindi la scelta di fermarsi nel pesarese, alla ricerca della stabilità perduta. Tant’è che nei dilettanti Sebastian fa la differenza: ottime le tre stagioni a Pergola, poi a Fossombrone, come lo scorso anno nel Piano San Lazzaro, dopo essere passato per Fano, chissà perché solo per un paio di mesi: "Per me non fu semplice lasciare il Fano e quei bravi compagni di squadra dopo poche settimane".

 

"A Fano penso che tutti vorrebbero giocare, è una piazza stimolante come poche, ma non mi trovavo a mio agio sotto l’aspetto umano con il precedente allenatore, e quando capisci che non c’è rispetto, capisci anche che non ci sono i presupposti per vivere una stagione serena. Ora mi sta capitando l’esatto contrario; c’è feeling tra giocatori e tecnico, c’è voglia di crescere, c’è rispetto, di conseguenza i risultati poco alla volta arrivano".

 

Ora è sereno Sebastian, che vive a Marotta con moglie (Judit) e figli (Gianluca e Agustin) ormai tutti italiani, come lo erano i suoi bisnonni di Cuneo. Buon compleanno a Baratteri, uno che come pochi ha saputo viaggiare lungo i binari della speranza e del sacrificio. L’Alma intanto prepara la trasferta di Gubbio. Ha recuperato anche Marinucci Palermo.