Fano, 12 maggio 2013 - Il miracolo non si è compiuto! Anzi la sconfitta è di quelle dure da digerire. Una vera batosta, l’ennesima. L’Alma chiude al terzultimo posto e retrocede in serie D. L’impresa a dire il vero era ardua. Ci voleva veramente un doppio miracolo. Il Fano doveva vincere a Monza e sperare in una sconfitta o pareggio del Valle d'Aosta. Invece i granata in chiara difficoltà psicologica sono sprofondati sotto i colpi di un Monza persino in formazione rimaneggiata, cinico ma non irresistibile.

 

Anche perchè ha fatto quasi tutto il Fano, tra errori ed orrori  (di quelli che ci eravamo abituati a vedere sino a qualche mese fa), e regali a dire poco natalizi. Alma fuori di testa in difesa, dopo 20 minuti sta 3-0, ma in fase offensiva si vede qualcosa e il primo tempo si chiude sul 4-2. Nella ripresa da “oggi le comiche” i granata si sbilanciano alla ricerca di una improbabile rimonta ma finiscono per regalare (terribile il clamoroso passaggio indietro per il 5-2 dei lombardi) sino al 7-3 finale. Alma in serie D dopo 4 anni. Alla fine si consuma tra le lacrime la retrocessione del Fano, e tra le prevedibili contestazioni dei 100 supporter fanesi presenti al Brianteo.

 

Per l’Alma è la fine di un ciclo, il primo ciclo targato Claudio Gabellini (e soci) salvando il Fano dal fallimento, ma portandolo tra i dilettanti, eppure è l’unico che ha le chiavi per riaprire le porte di un nuovo ciclo.

 

rob. far.