Fano, con l’Inps "partita" da mezzo milione

Verbale fa emergere irregolarità nel periodo ottobre 2016-giugno 2021, l’avvocato Orciani: "Ex presidenti si stanno attivando per pagare"

Brutta tegola per la società Alma Juventus Fano la faccenda di debiti arretrati di quasi mezzo milione di euro da pagare proprio quando la squadra sta ottenendo positivi risultati sul campo. La notizia è diventata di dominio pubblico in questi giorni e i tifosi granata sono giustamente sorpresi e preoccupati di quello che potrà eventualmente succedere. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Giovanni Orciani che da tempo è vicino alla società di via Toscanini.

Avvocato, innanzitutto può spiegare in termini legali che cosa è l’ingiunzione?

"Si tratta di un verbale di accertamento da parte dell’INPS da cui emergerebbero delle irregolarità nel periodo che va da ottobre 2016 a giungo 2021 per quanto riguarda i versamenti contributivi".

Cosa comporta questo accertamento? C’è una scadenza?

"Nel momento in cui l’accertamento diventa un atto definitivo comporta il fatto che la società granata dovrà versare i contributi evasi e le relative sanzioni. La scadenza è entro 90 giorni".

Più precisamente che cosa si contesta all’Alma Juventus Fano?

"Come detto sono contributi non versati per una errata interpretazione della indennità di trasferta, cui è seguito un conseguente omesso versamento del contributo di solidarietà. Va detto che questa problematica ha interessato altre squadre e non solo il Fano Calcio, pare ci siano altri contenziosi in corso sul punto. L’oggetto del contendere sta nel fatto che spesso il compenso degli sportivi viene diviso una quota come retribuzione pura e una quota come indennità di trasferta, questo perché la retribuzione pura è soggetta ad una aliquota di contributi più alta rispetto all’indennità di trasferta che è assistita da una contribuzione agevolata. L’ufficio contesta che le trasferte per giocare fuori sede e sopratutto gli allenamenti effettuati fuori sede possono essere ricompresi in tale tipo d’indennità, rientrando invece nella retribuzione ordinaria. Ripeto, è una problematica che interessa diverse altre squadre e non solo il Fano".

Quindi riguarda il periodo del Fano in Serie C?

"Riguarda sia la gestione del presidente Claudio Gabellini che quella del presidente Enrico Fattò Offidani in quanto fa riferimento ad un periodo compreso tra ottobre 2016 a giugno 2021".

Di quali cifre stiamo parlando?

"Sono 266mila euro circa di omessi contributi, 133mila euro circa di sanzioni e 8mila circa di interessi di mora. In totale oltre 400mila euro".

Adesso chi paga?

"Ovviamente l’ingiunzione è rivolta alla società del Fano Calcio, i contravventori sono i legali rappresentanti all’epoca dei fatti, per cui certamente la società potrebbe rivalersi, ma non credo si arrivi a tanto. Gli ex presidenti Gabellini e Fattò Offidani si sono già attivati per gestire in prima persona la questione, naturalmente unitamente all’attuale proprietà che dovrà gestire con loro la fase pre-giudiziale con gli uffici Inps, come pure gli eventuali contenziosi e in ultimo la decisione di fare ricorso". Una grana che davvero non ci voleva.

Silvano Clappis