
Atleti in campo nel pre-gara (archivio)
Fano, 3 maggio 2025 – C’è chi dice no. No ai comportamenti negativi in campo ma anche sugli spalti, no alla mancanza di rispetto nei confronti degli avversari e del direttore di gara, il Bologna Rugby Club non ci sta e decide di stigmatizzare pubblicamente quello che è successo qualche giorno fa sul campo di casa del centro sportivo Bonori e di intervenire nei confronti dei tesserati e dei tifosi coinvolti che, in occasione della sfida Under 18 di domenica scorsa tra Bologna Rugby Club e Fano si sono resi protagonisti di episodi poco edificanti.
“Sento il dovere morale di esprimere le più sincere scuse agli atleti e ai dirigenti del Fano nonché al giovane arbitro della gara, per il comportamento inadeguato di una parte del nostro pubblico - sottolinea il presidente bolognese Francesco Paolini – quello che è accaduto sugli spalti non rappresenta né i valori né lo spirito che il nostro club coltiva da anni”. Una presa di posizione, forte, decisa che non lascia dubbi sulla volontà della dirigenza bolognese di respingere in ogni maniera certi tipi di atteggiamento. “Ci addolora constatare che anche nel rugby, tradizionalmente luogo di rispetto e inclusione, si stiano insinuando dinamiche di tensione, intolleranza e comportamenti che tradiscono la nostra identità. È un segnale che non possiamo ignorare: il rugby non è solo sport; è una scuola di vita, e noi tutti, dirigenti, educatori, famiglie, abbiamo il dovere di essere testimoni coerenti di quei valori che vogliamo trasmettere ai nostri giovani”.
La condotta irrispettosa degli spettatori, contraria al codice etico sottoscritto da atleti, dirigenti e genitori della società, ha creato in campo un clima teso e conflittuale tra i giocatori, tanto da portare a cinque cartellini gialli e due rossi, rendendo oltremodo difficile il compito del giovane arbitro, quasi coetaneo degli atleti in campo, soggetto a continue pressioni verbali. I provvedimenti riguardano diversi atleti tesserati presenti sugli spalti, che sono stati multati, mentre alcuni genitori sono stati richiamati ufficialmente e diffidati. Benché la condotta del pubblico non sia stata formalmente segnalata dall’arbitro e agli organi federali, non esistendo episodi circostanziali punibili, il Bologna ha deciso comunque di intervenire affinché tali comportamenti non si ripetano.
“Mi unisco alla posizione del presidente del comitato regionale Berdondini - sottolinea ancora Paolini - che ha invitato atleti, dirigenti, tifosi ad attivarsi educando, sensibilizzando e incoraggiando azioni che evitino episodi di intolleranza, violenza e mancanza di rispetto”.