Solo un miracolo può evitare i playout al Fano E Tacchinardi preferisce limitare i cambi

A meno di un miracolo il Fano non riuscirà ad annullare i 6 punti di differenza dalla Vis nelle 5 gare ancora da disputare, ma potrà sempre lottare per riuscire a centrare la migliore posizione nei playout. La vittoria ormai manca da 8 turni di campionato, esattamente dal 21 febbraio scorso quando i fanesi espugnarono il comunale "Danilo Martelli" di Mantova. Il Fano ha continuato così la sua corsa lenta – fatta di pareggi (16 un record del girone) e di sconfitte già collezionate nell’era Destro - che non aiutano ad uscire dai bassifondi di una classifica, che sono diventati ormai una costante. La sola novità emersa al debutto di Tacchinardi rispetto alla gestione Destro è rappresentata dal fatto che l’ex centrocampista juventino non ha utilizzato i cambi che solitamente Destro faceva in continuazione. Al contrario Tacchinardi ha preferito giocare tutto il derby con l’undici di partenza e solo ad una manciata di minuti dal termine si è deciso per effettuare una sola delle cinque sostituzioni consentite, Marino al posto di Ferrara, forse con l’intenzione di coprirsi maggiormente nel finale, sostituzione poi del tutto sfortunata visto che il centrocampista ex Reggina si è subito infortunato tanto da lasciare il campo. E pure in questo caso d’emergenza Tacchinardi, piuttosto che inserire una seconda punta da affiancare a Barbuti, ha continuato nella sua scelta tattica inserendo l’altro trequartista Scimia. Diversi tifosi granata, al termine del derby, hanno considerato queste scelte di Tacchinardi come la conferma che la caratura tecnica del gruppo granata non offra tante soluzioni alternative e che a quei 13-14 titolari difficilmente si trovano altre possibilità di scelta.

s.c.