{{IMG_SX}}Fermo, 15 marzo 2008 - Bancarotta fraudolenta e ricorso abusivo al credito: sono i reati per i quali Andrea Santori, ex amministratore della conceria Sacomar spa (dichiarata fallita il 6 novembre 2003) è stato rinviato a giudizio ieri dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Fermo. L’udienza dibattimentale è stata fissata per il prossimo 3 dicembre 2008.

 


La conceria di Molini-Girola, che all’epoca occupava 144 dipendenti, era una delle fabbriche storiche del Fermano. Attiva per oltre cinquant’anni, era stata uno dei perni dell’economia della zona fondata sul comparto calzaturiero. Colpita dalla crisi determinata dall’innalzamento del costo delle materie prime e dal fenomeno della cosiddetta ‘mucca pazza’, l’azienda stava avviando un piano di risanamento. Ciò nonostante, dopo la richiesta di apertura della procedura di concordato preventivo, il tribunale fallimentare di Fermo, pur in assenza di istanze di fallimento da parte dei creditori, ritenne di non aprire il concordato, dichiarando il fallimento.

 


Ora, dopo il rinvio a giudizio, Santori si prepara a dare battaglia in dibattimento, convinto di poter dimostrare la correttezza e la legittimità del proprio operato. La difesa, sostenuta dall’avvocato Michele Andreano, del foro di Ancona, chiederà l’ammissione di oltre duecento testi, allo scopo di dimostrare "come non vi fossero neanche i presupposti per la dichiarazione di fallimento".

 

 
"Auspicando paradossalmente — si legge in una nota a firma del difensore — che non intervenga la prescrizione, Andrea Santori intende far emergere la propria totale estraneità rispetto al fallimento e quindi ai fatti contestati, così da potersene fare una ragione, quanto a un fallimento che ha provocato danni, diretti e indiretti, per circa trenta milioni di euro; la cancellazione di un sito industriale che ha assicurato la crescita di un comparto, quello calzaturiero, che è tutt’oggi in grave crisi anche per l’assenza della conceria". La difesa sottolinea infine come significativo il fatto che "nessuna parte civile si sia oggi costituita". Contro la sentenza di rinvio a giudizio l’avvocato Andreano proporrà opposizione in Corte di Appello ad Ancona.