{{IMG_SX}}Fermo, 26 marzo 2008 - Come far uscire la provincia di Fermo dall'isolamento. I giovani imprenditori di Confindustria illustreranno le proprie tesi durante la tavola rotonda in programmata per il pomeriggio di venerdì, ore 17.30, a Palazzo ei Priori, presenti il senatore Mario Baldassarri, l'onorevole Oriano Giovannelli, Umberto Marconi, presidente del Cosif, il sindaco di Fermo, Saturnino Di Ruscio, il presidente di Confindustria Fermo, Silvano Lattanzi e Federico Vitali presidente di Confindustria Marche. Al centro dell'attenzione, le infrastrutture. Uno dei problemi più sentiti è quello dei collegamenti con i grandi aeroporti italiani.

"E' nostra intenzione — dice Andrea Santori, presidente dei giovani imprenditori (nella foto) — far nascere una compagnia aerea del Fermano; pensiamo ad aeromobili da 8/10 posti, che possano decollare quotidianamente da una delle aviopiste esistenti nel nostro territorio verso Roma, Bologna, Milano. Per gli imprenditori è di vitale importanza, visti i continui spostamenti che siamo chiamati ad affrontare verso i Paesi europei". Pare di capire che il progetto sia in fase avanzata, tanto che si parla già della flotta che dovrebbe, nella fase iniziale, essere composta di almeno tre aeromobili. Certamente ne sapremo di più venerdì.


Relativamente alle altre infrastrutture, le tesi dei giovani imprenditori sono indirizzate verso l'arretramento dell'A/14, per alleggerire il traffico altrimenti concentrato lungo la costa, il completamento in tempi accettabili della Mezzana per un collegamento veloce dei centri dell'entroterra, che va oltre l'Ascolano, per giungere fino all'autostrada Teramo-L'Aquila-Roma; quindi la realizzazione della mare-monti ("opera della quale non si può più fare a meno — ha insistito Santori — per togliere dall'isolamento i tanti centri del nostro entroterra"), con bretella di collegamento al nuovo casello autostradale di Porto Sant'Elpidio. Una provincia che si rispetti deve, in ogni caso, avere anche una stazione ferroviaria importante, sia per i passeggeri che per il trasporto delle merci.

"Anche in questa direzione abbiamo da dire la nostra — conclude Santori — e chiederemo con forza che la stazione di Porto San Giorgio torni a essere una stazione ferroviaria degna di questo nome e non solo un posto di fermata per treni locali, o al massimo a breve-media percorrenza". Sulle 'autostrade invisibili' (quelle telematiche, per intendersi) la richiesta, al momento, appare scontata: si parlerà essenzialmente di coprire l'intera provincia con banda larga, senza la quale gli imprenditori sono tagliati fuori dal resto del mondo.