Cavalcata Assunta Fermo 2019, tutte le novità del corteo

Il regista Adolfo Leoni: "Sfilerà pure la delegazione universitaria"

Fermo si prepara per la Cavalcata dell'Assunta (Foto Zeppilli)

Fermo si prepara per la Cavalcata dell'Assunta (Foto Zeppilli)

Fermo, 13 agosto 2019 - Poco più di ventiquattro ore e la città, dopo la Tratta in Piazza Grande di ieri sera, si calerà nella magica atmosfera che soltanto il corteo processionale della Cavalca dell’Assunta sa regalare, con circa 1.500 figuranti in costume medievale. Quello di domani sarà un corteo con tante novità, volute dal regista Adolfo Leoni che ha voluto evocare quanto più possibile la storia della Cavalcata e la devozione dei Fermani alla Vergine Assunta in cielo, patrona di Fermo.

Dunque, quali saranno le novità?

«In primis ho voluto ridare vita alla Libera Fiera dell’artigianato al Girfalco per ricreare un collegamento tra il punto più alto della città e Piazza Grande. Saranno presenti una ventina di artigiani, dalle 18, con le truppe mercenarie di Francesco Sforza, i Morlacchi, a garantire che tutto si svolga senza problemi, attivando la ronda tra i luoghi del centro».

Sarà come vivere nel tardo Medioevo facendo acquisti, i turisti potranno socializzare con i figuranti impegnati a evocare il mercatino, l’antica libera Fiera che durava 45 giorni, senza che gli artigiani fossero chiamati a pagare alcun balzello...

«Alle 20 inizierà l’azione scenica in Piazza Grande con il suono delle chiarine dalla loggetta che unisce Palazzo dei Priori all’antica Università, oggi biblioteca comunale, da dove subito dopo si affaccerà la delegazione della Politecnica delle Marche, guidata dal Magnifico Rettore, Sauro Longhi».

Quindi entrano in scena i Priori?

«Sì dopo due mesi a Palazzo, a seguito della nomina e delle conferme, a lavorare per il popolo Fermano, tornano a fare i nobili delle rispettive contrade, raggiungendo i propri rappresentanti di contrada lungo Corso Marconi, Corso Cavour e Corso Cefalonia, con una breve sosta davanti alla chiesa di San Zenone per la benedizione di Fra Andrea».

Intanto è possibile immaginare il fermento che si starà creando in Piazza Grande?

«Due i momenti che andremo a evocare, il primo, l’uscita della delegazione dell’Università dal loggiato San Rocco, il più antico della Piazza. Il secondo, quella del Consiglio di Cernita dall’ex Palazzo della Prefettura (oggi palazzo del Comune, ndr) con il Podestà, il Vessillifero di Giustizia e il Gonfaloniere. Avanti a tutti un gran numero di popolani e gli uomini a cavallo della Polizia di Stato».

E l’arrivo in Cattedrale?

«Dove ad accogliere il lungo corteo processionale, ci saranno i Morlacchi a illuminare con le fiaccole accese il vialone che porta all’ingresso della Cattedrale. Seguirà la consegna dei doni alla Vergine nelle mani di monsignor Rocco Pennacchio Arcivescovo di Fermo che oltre a benedire il Palio celebrerà la liturgia della Parola».

Poi tutti a casa?

«No, assolutamente, perché ho voluto che il corteo si ricomponesse, ovviamente con un numero ridotto di figuranti, che tornerà in Piazza Grande, dove rispetto alle edizioni passate, saranno sorteggiate le due tenzoni del giorno successivo, sul campo di gara, con il Podestà che le renderà pubbliche dalla loggetta del palazzo e a chiudere leggerà il Bando per pronunciare l’ormai celebre frase…Et Palio sia!».