Fermo,  14 ottobre 2013 - POTREBBE portare alla riapertura del caso Roberto Straccia, la testimonianza choc dell’addestratore, il quale ha raccontato che i cani molecolari non avrebbero fiutato tracce del ragazzo di Moresco né sul ponte del mare né all’interno della pinetina dannunziana di Pescara. Dopo le opportune verifiche, se questa testimonianza fosse ritenuta attendibile potrebbero sorgere degli interrogativi sulla ricostruzione ufficiale della scomparsa di Roberto Straccia, che nel giugno scorso sono state archiviate dalla Procura con la motivazione di ‘morte accidentale’.

Il 24enne di Moresco scomparve da Pescara il 14 dicembre del 2011 e fu trovato cadavere sul litorale di Bari il 7 gennaio. Durante i lunghi ventiquattro giorni di ricerche, fu passata a rassegna la zona del lungomare di Pescara, dove il ragazzo solitamente faceva jogging durante la sua permanenza in città per frequentare l’università. Tra i vari luoghi perlustrati anche la zona del ponte sul mare e la pinetina dannunziana, dove, ai tempi delle ricerche, si disse che era emerso il passaggio del ragazzo, fiutato dai cani molecolari. Oggi, a distanza di circa un anno e mezzo, la scioccante testimonianza dell’addestratore che prese parte alle ricerche, sembra raccontare il contrario, ossia che non fu ravvisata nessuna traccia. Per ora parole, alle quali sicuramente dovrà seguire una verifica, che potrebbe avvenire d’ufficio, qualora la Procura abruzzese lo ritenesse necessario, oppure su richiesta della famiglia del ragazzo.

La notizia della testimonianza non ha destato meraviglia nel padre, Mario Straccia, che non ha mai creduto alle tesi della morte accidentale e ha sempre respinto con forza l’ipotesi di suicidio. Lui, la moglie e la figlia vedono riaprirsi una possibilità di avvicinamento alla verità, per la quale tutti hanno sempre combattuto e pregato dopo il ritrovamento del corpo di Roberto. La riapertura del caso, a seguito delle dichiarazioni dell’addestratore, ridarrrebbe speranza e fiducia nella giustizia a tutti gli Straccia.

Paola Pieragostini