Fermo, 25 ottobre 2013 - SONO 14 nomi, 14 storie, 14 nuovi operatori della calzatura che raccolgono il testimone dai grandi operai specializzati, quelli che hanno retto le sorti delle aziende fermane. Sono i ragazzi che si stanno per diplomare alla prima edizione del corso di formazione per operatori della calzatura, finanziato dalla NeroGiardini al Centro Artigianelli. Sono stati ospiti a Milano, nel salone d’Onore della Triennale di Milano, in occasione del convegno sul tema “Formazione e lavoro: l’artigianalità al servizio dei giovani - NeroGiardini sostiene gli “Artigianelli”.

Un appuntamento importante al quale hanno partecipato ospiti illustri, dallo psichiatra Paolo Crept a don Antonio Mazzi, al sociologo Francesco Alberoni allo stesso direttore del centro Artigianelli, don Sante Pessot, che ha sottolineato: «Sin dal nostro primo incontro, Enrico Bracalente si è impegnato ad assumere i ragazzi che avrebbero frequentato il corso, dando loro una prospettiva di crescita. Sin da subito si è creato un forte legame tra la scuola Artigianelli e il mondo del lavoro, grazie alla collaborazione con NeroGiardini. Lo stage affrontato dai ragazzi li ha resi orgogliosi di sé stessi. Ha permesso loro di imparare un mestiere e incominciare ad avere una prospettiva seria nella vita». Ha sottolineato Crepet: «Molte aziende hanno chiuso perché si sono rifiutate di lasciare il timone nelle mani dei giovani. NeroGiardini invece, con questo corso, ha puntato molto sui ragazzi. Ha costruito per loro un porto sicuro, da cui poter spiegare le vele e prendere una propria direzione».
 

E i ragazzi fermani ne hanno saputo approfittare, hanno studiato, si sono sentiti appoggiati e hanno davvero raggiunto risultati importanti, da quella prima scarpa realizzata all’impegno professionale di domani. Enrico Bracalente con la sua azienda ha interamente finanziato e sostenuto il corso. Ragazzi di età compresa tra i 16 ed i 18 anni vengono formati con l’obiettivo di creare personale qualificato che possa subito entrare nel mondo del lavoro con prospettive concrete: lo scopo è quello di colmare il gap esistente tra scuola ed imprese, educando i giovani al sapere artigiano e alla tradizione calzaturiera, che sono alla base di un made in Italy di successo. L’obiettivo futuro è il ricambio generazionale nel sito produttivo e la creazione di un vivaio da cui attingere personale specializzato, in grado di portare avanti un antico mestiere, unito ad idee innovative e moderne.
 

Questi i nomi dei primi diplomati: Abdelkader Mustepha Acem, Carlo Beltrami, Antonio Carella, Francesca Cesoni, Silvia Cesoni, Sonia Cognigni, Salim Canteh, Juma Mohammad Khalili, Luca Mazzaferro, Ellia Morar, Mary Morelli, Denis Morlacco, Mohammed Nuru, Morena Margarita Torti.
 

Angelica Malvatani