"A14, vergogna senza fine. Via il pedaggio"

Cognigni, presidente sezione trasporti di Confindustria Centro Adriatico: vorremmo bloccare tutto, ma il lavoro ci serve più che mai.

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Liberare l’autostrada partendo dai viadotti sequestrati. Non solo. Azzerare i pedaggi nel tratto della A14 tra Pescara e Ancona in entrambe le direzioni "per dare un segnale anche se minimo al nostro settore e riconoscere i danni che quotidianamente subiano". Enrico Cognigni è il presidente della sezione trasporti di Confindustria Centro Adriatico. Un settore che conta un migliaio di addetti e oltre 30 milioni di fatturato. Gli autotrasportatori, alla luce dei costanti disagi legati alla situazione della A14, nel tratto che va da Porto Sant’Elpidio fino a San Benedetto del Tronto e arriva fino in Abruzzo, alzano i toni. "Siamo stanchi, così è invivibile – dice Cognigni a nome della categoria –. L’economia è strozzata ogni giorno. Camion bloccati in autostrada, ritardi nelle consegne, situazioni di stress che aumentano per i nostri autisti: la situazione è ancora più complessa rispetto a un semplice danno economico". Per l’imprenditore però un’azione eclatante che alivello nazionale possa accendere i riflettori su questa emergenza è difficile da immaginare. "Le aziende hanno bisogno dei nostri servizi – ammette –, discutiamo da tempo anche con altre associazioni se fermarci, se provare a bloccare le strade. Ma poi vince il senso del dovere. il momento è delicato e nessuno vuole arrivare a tanto". E i danni sono destinati a crescere. "Il periodo del Covid ha portato a un calo del 30% del fatturato e ora i nuovi blocchi sulla A14, che si ripercuotono sulla Statale – spiega Cognigni –, faranno solo peggiorare il quadro economico. A nessuno di noi piace intasare le strade dentro le città, aumentando l’inquinamento e i disagi, ma o ci si ferma, perdendo il lavoro, o bisogna per forza trovare le strade alternative per andare avanti. Purtroppo non tutti comprendono cosa significhi consegnare in ritardo la merce o quanto incida una coda sui consumi del gasolio". Cognigni aggiunge: "L’autotrasporto sta scontando insoluti e mancanza di liquidità dei clienti. Aumentare i costi, a causa delle continue code, creerebbe ancora più problemi gestionali. La crisi del distretto fermano si ripercuote anche sulle consegne, così come, se penso al Piceno, l’assenza di ordini nella meccanica che peserà sull’autunno".

La prima richiesta alla politica è quella di "liberare l’autostrada, cominciando dai sequestri. È incredibile che in un anno si ricostruisca un ponte a Genova e in anni non si riescano a finire dei lavori nelle gallerie o sui guardrail. Se ci penso che un anno fa stavo dicendo quasi le stesse cose è inaccettabile. Noi parliamo per l’autotrasporto, ma anche per il turismo che subisce le conseguenze". Infine l’appello: "Almeno un azzeramento dei pedaggi da Pescara ad Ancona. Sarebbe un segnale minimo, un riconoscimento dei disagi che noi subiamo per l’incapacità di chi guida società e Stato".