PAOLA PIERAGOSTINI
Cronaca

Abbigliamento autunnale invenduto: “A settembre e ottobre zero fatturato”

I cambiamenti climatici irrompono nel commercio. Maglie, cappotti e pantaloni sono rimasti nei magazzini ma comunque da pagare. Samuele Quadrini parla di una situazione drammatica e a peggiorarla arrivano i saldi.

Samuele Quadrini, titolare del Jeans & Co Store di Fermo
Samuele Quadrini, titolare del Jeans & Co Store di Fermo

I cambiamenti climatici che rompono l’equilibrio della natura, si ripercuotono anche sulle necessità di abbigliamento della gente. L’autunno caratterizzato da temperature estive, ha infatti arrecato una mancata vendita dei classici capi di abbigliamento stagionale, mettendo in crisi la maggior parte dei commercianti di settore. Maglie, cappotti e pantaloni autunnali sono in sostanza merce invenduta, ma da pagare. Per quanto però le anomale temperature dell’anno in corso siano chiare per tutti, il cambio delle condizioni climatiche con ripercussione negativa sul commercio dell’abbigliamento, viene percepito dagli imprenditori già da qualche anno, al punto di riunirsi in un’iniziativa a tutela del settore, riguardante la sottoscrizione di una lettera da inviare alla regione Marche, con cui si chiede la rivisitazione delle date di avvio ai saldi.

Promotore dell’iniziativa a cui si sono già aggregate decine di commercianti del Fermano, è Samuele Quadrini, titolare del Jeans & Co Store di Fermo. "Da venti anni sono in commercio – dice – ma la stagione di quest’anno non ha precedenti. Nei mesi di settembre e ottobre fino ad oggi abbiamo fatturato zero. Eppure abbiamo i fornitori e i dipendenti da pagare oltre alle spese fisse da sostenere. Proiettarsi alle vendite dell’imminente futuro non è difficile – anticipa Quadrini che spiega – nei giorni dal 19 al 23 dicembre le affluenze di clienti sono solitamente altissime per il Natale, poi si parte con i saldi del 6 gennaio e il guaio è fatto".

Quadrini sostiene che solo una riprogrammazione nazionale dei tempi di avvio ai saldi, può tutelare e salvaguardare la categoria dei commercianti d’abbigliamento. "I saldi di fine stagione vanno fatti a fine stagione – incalza Quadrini – quelli invernali debbono partire il 15 febbraio e finire il 15 marzo e quelli estivi debbono essere dal 16 agosto al 15 settembre. Non si può proseguire come è stato imposto in questi ultimi anni, quando i saldi estivi partono a luglio e gli invernali in gennaio. Le stagioni che vivono prolungamenti di clima anomalo, non concedono il tempo per le vendite. Così si rischia il crollo".

Da qui la necessità della lettera alla regione Marche. "Siamo un gruppo numeroso di titolari di negozi supportati da un legale – conclude – e stiamo sottoscrivendo una lettera di proposta alla regione Marche affinché la nostra categoria venga tutelata i questo senso. Contemporaneamente molti di noi stanno raggiungendo colleghi di altre regioni affinché i tempi di saldi diventino un provvedimento statale basato su criteri di logica, sano equilibrio economico tra commercianti e clienti e rispetto reciproco tra chi esercita nel settore".