Abusi sessuali sugli allievi, insegnante a processo a Fermo

Gli avvocati delle presunte vittime hanno chiesto e ottenuto di ammettere il Miur come responsabile civile

Il processo celebra davanti al Collegio penale del tribunale L’indagine risale 2017

Il processo celebra davanti al Collegio penale del tribunale L’indagine risale 2017

Fermo, 17 ottobre 2019 - Avrebbe abusato sessualmente di tre adolescenti suoi allievi. Per questo motivo, un fermano insegnante di sostegno all’epoca dei fatti in una scuola media è finito davanti al Collegio penale del tribunale. L’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe Angelozzi, è stato chiamato a rispondere del reato di violenza sessuale in danno di tre alunni minorenni. Le vittime, insieme con i loro familiari, si sono costituite parte civile, e sono rappresentate dagli avvocati Alessandra Iacopini, Filippo Polisena, Matteo Restuccia e Marco Tomassini. Sono stati proprio i legali delle famiglie delle vittime a chiedere, nel corso dell’udienza di ieri, l’ammissione del Miur, Ministero per l’istruzione, l’università e la ricerca, quale responsabile civile dell’accaduto e quindi responsabile anche di un eventuale risarcimento danni dei minori coinvolti e dei loro genitori.

I giudici, dopo una lunga Camera di Consiglio, hanno accolto la richiesta e ammesso la chiamata in causa del Miur. Il processo è stato quindi aggiornato ad aprile per avviare l’istruttoria, con l’acquisizione delle prove e l’audizione dei testimoni. Al professore, nei confronti del quale è tuttora in essere la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’attività didattica - prossima alla scadenza e non rinnovabile per decorrenza dei termini di legge - vengono addebitati alcuni episodi di abusi nei confronti di propri alunni, sia all’interno della scuola che in occasione di lezioni private. I fatti si riferiscono all’anno scolastico 2016- 2017.

L’indagine era partita dopo che un genitore, a seguito di alcuni racconti del figlio, aveva segnalato presunte molestie sessuale alla preside della scuola. La stessa dirigente aveva immediatamente denunciato l’episodio alla Procura che aveva aperto un fascicolo a carico dell’insegnante. Le indagini, portate avanti dalla polizia giudiziaria, avevano fatto emergere altre due vittime. C’era stato un incidente probatorio in un’aula protetta, dove i tre adolescenti erano stati ascoltati con l’ausilio di uno psicologo.

Le testimonianze dei ragazzini erano state messe a verbale e saranno usate nella fase processuale. Una procedura che, fortunatamente, eviterà ulteriori traumi emotivi alle presunte vittime, visto che, così facendo, non dovranno comparire nuovamente in aula per testimoniare davanti ai giudici. Al termine delle indagini il magistrato inquirente aveva chiesto e ottenuto una misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dell’insegnante, però scaduta per decorrenza dei termini.