Accoglienza, il Fermano svetta nelle Marche

Tante iniziative in tutta la provincia in occasione della giornata del rifugiato. Fulimeni: "Vogliamo far conoscere il lavoro che facciamo"

Migration

di Angelica Malvatani

Una giornata coi colori del mondo, per far capire che anche una piccola città come Fermo è al centro di quello che succede in questo nostro disastrato pianeta. Si celebra il 20 giugno la giornata mondiale del rifugiato, voluta dall’Onu per ricordare la sorte complessa di persone che cercano futuro fuori dal loro paese. Il sindaco Calcinaro si dice orgoglioso della storia di accoglienza che Fermo ha saputo costruire, con i progetti Sprar, oggi Sai, partiti nel 2015: "Di pochi giorni fa la notizia di altri 16 posti da destinare ai profughi ucraini, siamo una delle pochissime realtà marchigiane ad aver ottenuto questo risultato, proprio per il modello di accoglienza diffusa che si è realizzato qui. La rete con la cooperativa Res Agenzia Nuova ricerca funziona, tanti comuni si sono rivolti a me per approcciarsi meglio a questo sistema di accoglienza, che fa capire come anche una piccola città come la nostra è parte del mondo. Ecco che dove si creano emergenze possiamo fare la nostra parte. È un sistema che ci rende orgogliosi". L’assessore ai servizi sociali Mirko Giampieri ricorda che in città ci sono 2700 residenti extracomunitari, 500 dei quali sono minori: "Abbiamo creato la vera seconda accoglienza dove c’è stata integrazione, con l’insegnamento per la lingua, con tanti servizi organizzati. Abbiamo messo in campo tante azioni, tirocini lavorativi, protocolli d’intesa, sono storie che meritano uno spazio importante che va fatto sentire alla città".

Alessandro Fulimeni coordinatore progetti Sai, ha spiegato che "la pressione migratoria ha investito anche il nostro paese, il nostro sistema ormai consolidato compie 20 anni e cerca di dare risposte anche sulla base di nuove necessità, penso alla questione afgana e quella ucraina. Proponiamo una serie di iniziative tra Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio e la media Valtenna, per spiegare un lavoro ramificato sul territorio, per far capire che l’accoglienza non è solo sul singolo che ha bisogno di accoglienza ma cura particolarmente il territorio. Abbiamo fatto vedere che l’accoglienza si fa insieme ad un lavoro di sensibilizzazione, abbiamo implementato l’impegno sul lavoro e sulla formazione professionale, per rendere i percorsi veramente emancipanti dall’accoglienza, non assistenzialistici ma alla costruzione di autonomia". Jolanda Dezi, con Cristina Valentini, Letizia Bellabarba e Sibilla Frontoni, ha curato le iniziative per celebrare la giornata del rifugiato, in collaborazione con la comunità di accoglienza Casa di mattoni, con l’associazione Terre e con la fattoria Montepacini.

Tante le iniziative sul territorio, da Servigliano a Sant’Elpidio a Mare, a Fermo ci si concentra in una settimana. A partire dal 20 giugno alla sala di Famiglia nuova parte un corso di teatro con gli ospiti dei progetti Sai ma anche con la cittadinanza che vorrà intervenire, con una maestra americana, Patricia Terry, per quattro appuntamenti di conoscenza e scoperta. il 24 giugno in pizza, da Artasylum sarà presentato il libro ‘Il gioco dell’oca’ di Matthias Canapini, con la mostra di fotografie di Ennio Brilli. Il 25 giugno a Santa Caterina giochi da tavolo e momenti di incontro, la cena è offerta da Kadija, gastronomia di viale Trento. E ancora, a Montepacini ci saranno laboratori per costruire aquiloni, acchiappasogni turchi, bracciali sudanesi, giocando a cricket come in Pakistan e in Bangladesh e danzando come in Etiopia.