Acquisizione dell’ex Gigli Ok allo schema di contratto

Affidato a un notaio l’incarico per la redazione e stipula dell’atto di compravendita. Ora il Comune punta sul credito sportivo

E meno male che c’è l’albo pretorio online per avere aggiornamenti sull’operazione ‘acquisto immobile ex teatro Gigli’ e, nel caso di specie, per venire a conoscenza del fatto che è stato approvato il 27 luglio, lo schema di contratto per procedere all’acquisizione al patrimonio pubblico di quell’edificio. Eppure, di passaggi, nelle ultime settimane, ce ne sono stati diversi di cui i più sono rimasti all’oscuro: l’8 maggio il Comune ha informato la ditta Azzurro (proprietaria del bene vincolato) della volontà di procedere all’acquisto dell’intero immobile per 2,8milioni di euro; l’11 giugno, la Azzurro risponde che accettava la proposta; il 27 luglio è stato affidato al notaio, Alessandro Mori, l’incarico per la redazione e stipula dell’atto di compravendita. Un iter che ha subito una accelerazione perché, in questo modo, il Comune poteva partecipare a un bando indetto dell’Istituto del Credito Sportivo, con cui sperare di poter finanziare l’intera operazione. O meglio, stando a quanto riportato negli atti: "Le fonti di finanziamento della spesa derivano da contrazione di mutuo con Istituto di Credito Sportivo, bando ‘Cultura Missione Comune’", pare evidente che gli amministratori danno per certo che quel finanziamento a tasso zero arriverà. E il passaggio nel consiglio comunale del 5 agosto (quando i pensieri dei più sono già per le ferie) è semplicemente obbligato, trattandosi tecnicamente di una variazione di bilancio. Nessuna volontà di portare all’attenzione dell’assise consiliare un aggiornamento su una questione che sta tenendo bando in città da ‘appena’ una ventina d’anni. Ma tant’è. La somma che si intende chiedere come finanziamento al credito sportivo è di 3milioni 354mila euro e spiccioli. Ma c’è chi si pone il dubbio: "Come si concilia la destinazione commerciale di parte della struttura con le finalità sportive e culturali finanziabili col bando?". Come si arriva ad oltre 3,3 milioni di euro dai 2milioni 830mila euro concordati col privato? Aggiungendo l’Iva e le spese notarili sia per la predisposizione dell’atto di compravendita, sia per la stipula vera e propria (oltre 110mila euro).

Marisa Colibazzi