Ha scatenato il panico totale e apprensione la lettera inviata dall’Agenzia delle Entrate e l’Inps, a centinaia di imprese del Fermano per avvertire del mancato pagamento del debito Iva. In realtà non è né una costatazione di evasione fiscale, né una sorta di "avviso di garanzia" per le aziende che l’hanno ricevuta, ma si tratta di un avviso di compliance legato alle novità introdotte dalla riforma del codice della crisi d’impresa entrata in vigore a tutti gli effetti il 15 luglio scorso, un’operazione che sembra essere un "cartellino giallo" per l’azienda, un invito a porsi in stato d’allerta nella gestione della propria attività considerata la situazione potenzialmente critica. Abbiamo chiesto chiarimenti al commercialista fermano e docente di economia, Simone Brancozzi, ideatore anche del "Cruscotto di controllo", l’unico software cloud che misura la salute e la continuità aziendale. "E’ una procedura straordinaria nel suo genere – spiega Brancozzi - perché la comunicazione che molti studi commerciali e imprese stanno ricevendo non ha un intento vessatorio ma si pone come uno degli strumenti previsti dalla Riforma della Crisi a presidio della continuità aziendale. In pratica si tratta di un "cono di luce" che l’ente vuole puntare sull’impresa e invitarla a porsi in stato d’allerta dal momento che è stata riscontrata qualche anomalia nella gestione imprenditoriale e si invita a porre attenzione e rimedio ad una situazione che potrebbe rilevarsi critica. Nulla cambia infatti per la procedura di riscossione che seguirà il suo regolare iter". Dunque quello dell’Agenzia delle Entrate è un atto di vigilanza sulla corretta gestione aziendale dell’impresa e sul fatto che quell’impresa non riesca a far fronte con regolarità alle proprie obbligazioni, anche se per soli piccoli importi. Insomma un sistema di allerta in grado di intercettare possibili indirizzi di crisi. "Attenzione però – aggiunge Brancozzi - il vero cambiamento riguarda la responsabilità degli amministratori, dei revisori contabili e sindaci, sia a livello civilistico che penale, qualora decidessero di rimanere inerti di fronte alla segnalazione. L’attenzione dell’ente per la salute delle imprese dovrebbe essere accolta positivamente. Il problema è che gli imprenditori nel corso del tempo sono stati abbandonati dallo Stato, dai professionisti, banche e dalle associazioni di categoria. Quando le cose si sono complicate è venuta meno la conoscenza di strumenti che li aiutassero a gestire l’impresa in maniera più semplice e corretta". Fabio Castori