
I militari dell’Arma, con non poche difficoltà, erano riusciti ad immobilizzare il 26enne e a condurlo presso la sede del Comando provinciale
In stato di alterazione psicofisica, dopo aver minacciato i carabinieri intervenuti per calmarlo, ne aveva aggredito uno con calci e pugni facendolo finire in ospedale. Per questo motivo un lituano di 26 anni è finito davanti al giudice del tribunale di Fermo e condannato a due anni e due mesi per i reati di minaccia, resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento. Tutto era iniziato quando i militari erano intervenuti a Porto San Giorgio dopo la telefonata di un passante che aveva notato la presenza del giovane lituano disteso a terra. Al loro arrivo i carabinieri, insieme ai sanitari del 118, avevano cercato di stabilire un contatto con il 26enne, ma questi aveva iniziato a proferire frasi offensive verso di loro. In seguito, rifiutandosi di fornire i documenti di riconoscimento e manifestando un evidente stato di agitazione, verosimilmente correlato all’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti, il giovane aveva iniziato a opporre resistenza fisica, colpendo uno dei carabinieri con calci e pugni alla spalla e alla gamba. I militari dell’Arma, con non poche difficoltà, erano riusciti ad immobilizzare il 26enne e a condurlo presso la sede del Comando provinciale di Fermo, dove, non pago della scorribanda e dell’aggressione, aveva danneggiato volontariamente un impianto di climatizzazione della caserma. Il carabiniere ha avuto una prognosi di cinque giorni.