Alati: acqua, possibili aumenti in bolletta

Il presidente della Ciip sull’emergenza siccità: "Non piove da mesi. La situazione è difficile, non bisogna sprecare risorse"

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di Angelica Malvatani

È forse il tempo più difficile da quando è alla guida della Ciip per il presidente Giacinto Alati. Mai prima di adesso si era trovato a fare i conti con una siccità così dura e persistente. "Sono mesi che non piove – spiega il presidente del consorzio idrico – siamo costretti a valutare la situazione giorno per giorno e a prendere provvedimenti per cercare di tenere botta ma non è semplice, per niente". Solo pochi giorni fa, Alati ha dovuto firmare un provvedimento con cui la Ciip è stata costretta ad estendere la sospensione dell’erogazione idrica nelle ore notturne, dalle 22 alle 6 del mattino, in diverse zone territoriali, soprattutto dell’ascolano, che si sono aggiunte a quelle già comunicate la settimana scorsa.

Diverse le zone della città di Fermo coinvolte nelle chiusure notturne, molti i comuni del fermano (Servigliano, Santa Vittoria, a San Girolamo e Girola per Fermo, Monte Giberto, Lapedona e Ortezzano). E da due giorni si sono aggiunti anche Montottone, Pedaso e Altidona. "La sospensione dell’erogazione idrica alle utenze – aggiunge Alati – , tramite chiusura dei serbatoi alle zone di volta in volta comunicate, rappresenta l’unica misura atta a garantire un’equa distribuzione della scarsa risorsa idrica disponibile e sarà progressivamente estesa in relazione all’andamento delle portate sorgentizie, alla disponibilità degli impianti di soccorso, alla domanda idrica da parte delle utenze e all’andamento climatico". Ma cosa si può fare per evitare nuove misure di chiusura: "L’unica cosa da fare è non sprecare. Ci arrivano proteste di persone che si trovano a pagare anche 10 mila euro d’acqua che poi però confessano di aver riempito la piscina di casa. Ecco, di questo oggi possiamo proprio fare a meno, purtroppo siamo abituati a aprire il rubinetto e a trovare sempre acqua di buona qualità. Dobbiamo, invece, pensare che questo non è così scontato e impegnarci a fondo per ridurre il rischio che quella preziosa risorsa venga meno, perché il rischio c’è".

Già impoverite dal sisma del 2016 che ha deviato diverse sorgenti, il patrimonio del fermano e dell’ascolano è oggi in reale difficoltà: "Gli uffici stanno davvero gestendo una situazione molto grave, i dipendenti si stanno adoperando a tutti i livelli anche per cercare di evitare un aumento in bolletta. Già due anni fa dovevamo aumentare il costo in bolletta del 2 per cento e siamo riusciti a evitare, adesso credo che qualche aumento graduale dovremo farlo. Basti pensare ai costi dell’energia che da 3 milioni di euro sono passati per noi a 12 milioni, è pesante la situazione. È un momento di transizione, non siamo in grado di dire che tipo di provvedimenti prendere, siamo proiettati a cercare di evitare le emergenze. Per questo dico che oggi serve un atteggiamento etico e rispettoso da parte di tutti, evitiamo sprechi di acqua, di energia, di risorse preziose. Perché queste non sono infinite".