La ex lavanderia Cossiri, quell’obbrobrio degradato all’ingresso sud della città? “A tre anni dall’acquisto da parte della società Grabrielli, non è dato sapere quando e come verrà recuperato”. L’Ecocentro sito davanti alla stessa ex lavanderia e ad essa collegato nel progetto di recupero? “Bisognerà trovare uno spazio in cui trasferirlo”. La ex fornace Branella? “Anch’essa è stata acquisita dalla società Gabrilli, ma non si conoscono le intenzioni della nuova proprietà”. Lo strumento urbanistico del porto? “Bisognerà predisporre i piani attuativi”. Il palacongressi?” E’ importante costruirlo per la destagionalizzazione”. L’ex silos? “Il Comune dovrebbe comperare il pianterreno e il seminterrato per disporne nella sua interezza e utilizzarlo magari a scopi social o alienarlo”. La riqualificazione di piazza Mentana? “Ne riparleremo dopo l’estate”. Dalle risposte fornite l’Amministrazione non sembra avere le idee molto chiare su come intervenire, e con quali priorità, riguardo ai maggiori e più annosi problemi della città. A parte l’impegno di qualche assessore, l’impressione è che batta un po’ la fiacca e sia infognata nell’ordinaria amministrazione. Bada all’effimero, questo sì, “balli, canti, giochi e cotillon” e passa da una festa all’altra affinché… “chi vuol esser lieto sia”. Non fa mancare dichiarazioni, né conferenze stampa per dare risalto a quello che fa quotidianamente e presentarlo un tantinello meglio di quello che è. E’ senza dubbio molto brava nel dare la sensazione che assessori e consiglieri comunali di maggioranza siano in movimento perpetuo per darsi da fare in tutte le direzioni e da ogni punto di vista, creando però un po’ di confusione.
Eppure, in merito all’attività amministrativa, il primo cittadino, Valerio Vesprini, ben ne conosce la lentezza ed è consapevole che se non aggredisce per tempo i problemi rischia di arrivare a fine mandato con un pugno di mosche. Questo per lui sarebbe molto grave da un punto di vista dei consensi elettorali, la cui volubilità dipende d alle opere realizzate.
Da ultimo, a proposito del movimentismo dei pubblici amministratori, ci sia consentito di scherzare riportando un articolo apocrifo del regolamento della marina del regno delle due Sicilie: in una nave, per mostrare all’arrivo di un qualche ispettore che i marinai, contrariamente al vero, stanno lavorando duro, all’ordine del comandante “Facite ammuina”: "Chi sta a poppa va a prua, chi sta a prua va a poppa, chi sta a sinistra va a destra e viceversa, chi sta sotto sale sopra, chi è sopra scende sotto e chi non ha niente da fare va di qua e di là. Salvo la confusione, il nulla" la chiosa.
Silvio Sebastiani