Anmi commissariata, Dionisi: "Spiegateci perché"

All’Associazione nazionale marinai d’Italia, a sentire il dimissionario presidente, non sono arrivate spiegazioni dalla presidenza nazionale

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La sezione di Porto San Giorgio dell’Anmi, Associazione nazionale marinai d’Italia, è stata commissariata lo scorso mese di gennaio dalla presidenza nazionale, intervenuta sulla base di una non meglio specificata “relazione” del delegato regionale Anmi per le Marche, Cesare Montesi. Nominato commissario straordinario il socio Francesco Saverio Pesci. La decisione ha suscitato non poco sconcerto perché va a colpire una sezione, ben inserita nella comunità locale, protagonista di tante iniziative qualificanti realizzate in collaborazione con il Comune, l’Istituto scolastico comprensivo Nardi e la capitaneria di porto. Il presidente della sezione Pietro Dionisi, ora dimissionario, contesta decisamente il provvedimento ritenendolo ingiusto e del tutto immotivato. Ricevuta la lettera di commissariamento, ha subito scritto al presidente nazionale e al delegato regionale chiedendo un incontro per chiarimenti "perché – spiega - non c’è stato nessun preavviso, nessuna richiesta di informazioni, nessun invio per conoscenza di copia della relazione che ha portato a tale grave decisione. Veniamo fatti passare per trascurati e incompetenti: un’offesa al sottoscritto, al direttivo, ai 190 soci e a tutta la città di Porto San Giorgio". Ebbene, ad oggi la sua lettera non ha avuto riscontro: "Nel frattempo – aggiunge Dionisi – dopo il rinnovo delle cariche sociali ci è arrivata notizia della loro sospensione con riferimento ad un articolo dello statuto a noi sconosciuto". Detto questo, il presidente denuncia all’opinione pubblica che "nonostante la delicatezza della situazione e le insistenti richieste il delegato regionale non si è mai visto né sentito, mentre crediamo sia un nostro sacrosanto diritto conoscere i motivi del commissariamento e avere copia del rapporto del signor Cesare Montesi. Siamo fermamente convinti che tutto questo sia infondato in quanto ci siamo sempre attenuti alle regole statuarie e i nostri bilanci sono stati sempre chiari e limpidi, come confermato dal commissario straordinario Francesco Saverio Pesci e dai revisori dei conti". Di fronte a tale insopportabile e inspiegabile situazione il presidente ritiene inevitabile rassegnare le dimissioni da parte sua e degli altri membri del direttivo: Andrea Steca, Federico Vecchiola e Luigi Silenzi.

Silvio Sebastiani