Arminio: Amandola capitale dello stile di vita post Covid

"Il virus può stimolare una nuova forma di umanesimo, i piccoli paesi avranno un ruolo fondamentale"

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"I monti Sibillini si trovano sulla soglia di un nuovo umanesimo". Un concetto molto forte che il poeta, scrittore e paesologo Franco Arminio - da più di vent’anni impegnato nella salvaguardia e valorizzazione dei piccoli comuni italiani - ha espresso in più occasioni durante la conferenza in streaming, che si è tenuta giovedì all’interno della rassegna "Futuro Presente", promossa dal comune di Amandola.

Dopo aver letto una poesia, l’ospite ha iniziato una discussione dedicata alla montagna che paradossalmente, per effetto della pandemia provocata dal Covid-19, si è trasformata in una risorsa. "I Sibillini stanno vivendo una nuova forma di umanesimo – ha spiegato Arminio (foto qui a destra in alto) -. L’emergenza sanitaria ci ha fatto scoprire molte cose superflue nella vita quotidiana; l’uomo deve imparare a fare un passo indietro se vuole sopravvivere. In tutto questo i piccoli paesi hanno un ruolo fondamentale, e sono proprio i centri minori ad avere le dinamiche più complesse. Se vogliamo frenare lo spopolamento, bisogna ridurre il senso di sfiducia sociale verso il territorio, chi resta deve essere convinto della sua scelta di vita, cioè che ad Amandola, ad esempio, si può fare una bella vita. Ma questo dipende anche dalla presenza di servizi: sanità, scuola, trasporti e bisogna catturare l’interesse dei giovani. Su questi temi la politica non può dare risposte unitarie a livello nazionale, le scelte vanno calate nei territori con caratteristiche specifiche e su questo gli amministratori, regionmalie locali, devono essere innovatori".

Ci sono poi aspetti che tracciano un futuro di speranza per i Sibillini. "In Europa c’è tanta pianura e grandi città hanno consumato suolo e cielo – continua Arminio – in Italia, da Aosta a Siracusa, abbiamo tante piccole unicità storiche, architettoniche, paesaggistiche con una biodiversità alimentare straordinaria. Noi abbiamo due catene montuose, i Sibillini grazie alla sua natura rimasta selvaggia, al consumismo che non ha ancora mostrato i suoi effetti, rappresenta una risorsa immensa".

Quindi, se davvero il Coronavirus ci ha messo paura e ci ha insegnato qualcosa su come vivere in futuro, al centro del vivere quotidiano deve tornare il modello caro ai nostri nonni, ossia quello dei piccoli borghi. "Il mondo - ha concluso Franco Arminio - ha bisogno di questi luoghi e Amandola può vestire i panni di una delle capitali del Mediterraneo".

Alessio Carassai