
Il Codice Rosso riguarda la priorità di intervento, ovvero le segnalazioni di violenza domestica e di genere devono essere trattate con urgenza dalle forze dell’ordine
Perseguitava la sua ex con continue minacce e costringendola a versargli ingenti somme di denaro. Per questo motivo i carabinieri di Pedaso hanno tratto in arresto un 26enne albanese. L’attività d’indagine, scaturita dalla querela presentata dall’ex convivente del giovane, ha permesso ai militari dell’Arma di porre un freno alle continue minacce, condotte vessatorie nonché richieste di denaro del 26enne, per le quali la vittima avrebbe consegnato complessivamente la somma di ben 34.000 euro.
Successivamente alla denuncia, il giovane si è presentato per l’ennesima volta presso l’abitazione della vittima, perseverante nel suo comportamento violento e minaccioso, ma stavolta è stato prontamente fermato e arrestato dai carabinieri nella flagranza del reato di estorsione ed atti persecutori.
Sempre i militari della stazione di Pedaso hanno poi denunciato un altro albanese di 41 anni, poiché da anni inadempiente alla corresponsione del mantenimento di 400 euro mensili del figlio minore, quest’ultimo affidato alla madre dal giudice del tribunale di Fermo.
Ancora a Pedaso, i carabinieri hanno infine denunciato un italiano 41enne, resosi autore di atti persecutori nei confronti di una donna. La condotta vessatoria dell’uomo, caratterizzata da continui messaggi telefonici, pedinamenti nonché telefonate, già a partire dal mese di dicembre 2024 ha provocato nella donna un forte stato d’ansia tale da modificare le sue abituali attività quotidiane. In questo caso è scattato il cosiddetto "Codice Rosso" a tutela della vittima.
Le principali disposizioni previste dal "Codice Rosso" riguardano la priorità di intervento, ovvero le segnalazioni di violenza domestica e di genere devono essere trattate con urgenza dalle forze dell’ordine e dalla magistratura. Sono previsti anche l’obbligo di informare le vittime sui loro diritti e sulle misure di protezione disponibili, come l’adozione di un provvedimento di allontanamento a carico dell’autore, nonché misure di protezione come il divieto di avvicinamento alla vittima e l’allontanamento dalla casa familiare e percorsi di protezione che possono includere servizi di assistenza legale e psicologica.
La legge prevede inoltre aggravanti per i reati di stalking e violenza nei confronti di donne in stato di gravidanza o con figli minori, nonché per i reati commessi in presenza di minori. È fondamentale che chi subisce tali comportamenti non resti in silenzio, ma si affidi alle istituzioni per ottenere la protezione e il supporto di cui ha bisogno.
Fabio Castori