Auto del Comune a fuoco Denunciato il piromane

Identificato il 29enne che ha appiccato il rogo in piazza a Pedaso. Il giovane ha ammesso le proprie responsabilità davanti ai carabinieri

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di Paola Pieragostini

Grazie alla tempestiva attività investigativa dei carabinieri del Norm di Fermo e della stazione di Pedaso coordinati dal tenente colonnello Gismondi e sottotenente Luciani, l’autore dell’innesco dell’incendio delle due auto di proprietà del Comune di Pedaso, verificatosi lunedì sera, è stato identificato e denunciato per il reato di danneggiamento seguito da incendio. Si tratta di un ragazzo 29enne di origine nordafricana, residente a Pedaso e noto alle forze dell’ordine, che dinanzi alle prove degli inquirenti ha confessato il reato. Ad andare distrutte dalle fiamme, sulla cui origine era fortemente probabile il dolo, erano state una Fiat 500 appena acquistata dal Comune in dotazione ai vigili urbani ed una Fiat Panda, sempre di proprietà dell’ente comunale in uso per il servizio pubblico.

Le due auto erano parcheggiate una di seguito l’altra in piazza Roma e l’incendio, oltre ad aver turbato la nota tranquillità della cittadina rivierasca, aveva messo in serio pericolo di danneggiamento per propagazione delle fiamme, anche le abitazioni vicine. Le indagini erano state subito avviate dai carabinieri con l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza pubblica e privata e delle testimonianze di alcuni cittadini. Nella puntuale e serrata attività di indagine, i militari hanno ricostruito fedelmente ogni fase e azione messa in atto dal 29enne finalizzate ad appiccare il fuoco. Il piromane si era infatti prima procurato la benzina al self service del distributore locale, mettendola in un contenitore in plastica, per poi raggiungere piazza Roma, dove ha rovesciato il liquido infiammabile sotto ad una delle macchine finendo la sua folle opera, innescando l’incendio.

Gli elementi d’indagine acquisiti fin dalle ore successive del caso, hanno stretto il cerchio sulla responsabilità del 29enne, che sentendosi braccato dai carabinieri, si era reso irreperibile nascondendosi in un’abitazione in provincia di Ascoli dove alcuni connazionali gli avevano offerto rifugio. In esecuzione al decreto emesso dalla Procura di Fermo, il 29enne è stato sottoposto a perquisizione personale e locale e, posto di fronte alla validità degli indizi emersi a suo carico, ha ammesso le proprie responsabilità.