ANGELICA MALVATANI
Cronaca

L’avventura di Francesca Sparvoli negli Usa: “Con i miei tartufi ho conquistato Miami”

La donna si è trasferita 12 anni fa col compagno Marco Bassi in Florida: “Le Marche ancora poco conosciute”. Il suo marchio, “Truffle lady”, sta riscuotendo successo. A Fermo era giornalista per la Snai, occupandosi di sport

Francesca Sparvoli, sorridente, negli Usa

Francesca Sparvoli, sorridente, negli Usa

Fermo, 13 agosto 2024 – A volte fatica a trovare le parole in italiano Francesca Sparvoli, che ha lasciato Fermo nel 2012 per trasferirsi in America con l’allora compagno, oggi marito Marco Bassi, per un’avventura che è diventata un lavoro grande, a portare sulle tavole dei migliori ristoranti di New York il tartufo delle Marche.

La signora del tartufo, Truffle lady è il suo marchio, a Fermo faceva la giornalista per la Snai, si occupava di sport anche all’estero, poi la voglia di cambiare vita. Oggi, dopo 12 anni di impegno, il suo lavoro l’ha portata a trasferirsi a Miami, alla ricerca di nuovi mercati: “Con i produttori marchigianiUrbania siamo in società, spiega Francesca, ma portiamo in America tutti i tipi di tartufo perché le Marche sono l’unica regione che ne ha di tutti i tipi, il mero pregiato, il nero scorzone e il bianco".

Francesca e Marco sono riusciti fin da subito a raggiungere i migliori ristoranti d’America: “Devo dire che qui bisogna avere tante certificazioni e c’è un’attenzione forte al consumatore ma ci sono anche tante opportunità. Siamo cresciuti molto da quel 2012, anche l’azienda Longhi Tartufi di Urbania si è espansa molto, siamo diventati distributori anche a Dubai”.

In sostanza si tratta di convincere gli chef ad usare i nostri tartufi, per le loro ricette, per insaporire piatti unici: “Qui i giapponesi usano il tartufo anche sul sushi, comunque lo cucinano con la pasta ma anche con la tartare di carne, con l’uovo. Noi abbiamo precisato il percorso su una linea americana, spediamo con cura e attenzione, i tempi sono molto importanti per non far perdere peso al prodotto”. Il made in Italy piace molto, si conosce poco la realtà marchigiana: “Devo dire che si fa fatica a far capire dove sono le Marche, ho bisogno sempre di tante spiegazioni, per esempio conoscono bene la Croazia e io finisco per dire che le Marche sono la regione di fronte alla Croazia. Bisogna lavorare su questo, io credo, noi ci puntiamo molto perché più la regione è conosciuta e meglio lavoriamo”.

Il tartufo non ha segreti per Francesca, spiega che l’ascolano è bellissimo, quello di Acqualagna è brutto ma buonissimo e profumatissimo, il magazzino è sotto terra a Manhattan e a volte il profumo si sente fin sopra: “Abbiamo olio al tartufo, salsa tartufata, salsa cremosa, crema con parmigiano, carpaccio al tartufo in olio, il sale, il miele, l’aceto, tutto al tartufo, crema di balsamico al tartufo bianco, ormai qui è un prodotto di massa ma la concorrenza si è fatta molto forte, non solo delle altre regioni italiane, anche dall’Albania, dalla Serbia, dalla Croazia, appunto. Per fortuna il 90 per cento dei nostri clienti si conferma un anno dopo l’altro, qui a Miami devo cominciare con un percorso tutto nuovo”.

Un po’ di nostalgia per l’Italia e per Fermo c’è, qui Francesca ha studiato, al liceo classico Annibal Caro, qui c’è la famiglia, l’adorata nipote, le amiche di una vita: “Ho pensato di tornare, mi do altri 10 anni per questo mercato, voglio essere d’appoggio a mia nipote per farla studiare qui ma il mio futuro lo vedo a casa, dentro una qualità della vita che non c’è da nessun’altra parte”.