Bambina morta a Servigliano. "L'ha soffocata con un cuscino prima dell'incendio"

E' questa l’ipotesi formulata dagli inquirenti che prende sempre più corpo

Pavlina Mitkova, Jennifer e il papà della bambina Ali Krasniqi

Pavlina Mitkova, Jennifer e il papà della bambina Ali Krasniqi

Servigliano (Fermo), 24 gennaio 2020 - Potrebbe aver soffocato la figlioletta con un cuscino per poi simulare un incendio, sperando che il fuoco bruciasse ogni traccia del delitto. Emergono particolari sempre più inquietanti su quanto accaduto nell’abitazione di Servigliano, in cui è stato trovato il corpo senza vita della piccola Jennifer. Particolari che inchioderebbero la mamma della bambina di 6 anni, Pavlina Mitkova, la 38enne di origini bulgare in carcere con l’accusa di incendio doloso e morte a seguito di altro reato. Anche se il referto dell’autopsia non è ancora definitivo, prende sempre più corpo l’ipotesi che la bimba sia morta né per le ustioni né per le esalazioni tossiche del rogo.

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Se la mancanza di riscontri di bruciature sul corpicino era balzata subito agli occhi degli inquirenti, c’è voluto tempo per stabilire che l’asfissia non sarebbe stata provocata dal fumo scaturito dalle fiamme. Gli esami tossicologici effettuati dal professor Rino Froldi, ancora in fase di ultimazione, avrebbero già fornito un primo responso e non sarebbe in linea con quanto raccontato dal Mitkova.

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Dunque, vista anche l’assenza di ferite e di traumi da corpi contundenti, l’idea che si stanno facendo gli inquirenti è che la piccola Jennifer sia stata soffocata e farlo sia stata proprio la madre. E la madre, secondo la documentazione depositata in Procura dai vigili del fuoco, avrebbe anche appiccato il fuoco con il gas dei fornelli. Nelle foto allegate al fascicolo si vede chiaramente che l’incendio ha interessato soltanto parte della cucina e non ha neanche lambito la camera da letto dove si trovavano Jennifer e la sorellina minore. Per parlare di prove è ancora presto, ma gli elementi raccolti fino ad oggi dagli inquirenti sarebbero già sufficienti per portare la Mitkova a processo. A tutto questo va aggiunto anche lo stato di rigidità cadaverica in cui è stata trovata la bambina, che farebbe pensare ad un decesso avvenuto diverse ore prima del rogo.

Se le indagini sembrano portare ormai verso un agghiacciante omicidio, resta un mistero il movente. Il gesto presumibilmente compiuto dalla madre della bimba sarebbe tra i più atroci, ma perché farlo? E’ stato un raptus? La donna era forse in stato confusionale? Se così fosse, la simulazione dell’incendio cozzerebbe con questa tesi. Perché spostare i mobili della cucina, aprire i rubinetti del gas e dare fuoco alla casa, sembra tutt’altro che un comportamento casuale. L’impressione è che quella che si preannuncia sarà una battaglia a colpi di perizie. E perché no, anche psichiatriche.