Fermo, maxi furto di rame all'impianto di Rapagnano. Sgominata la banda dell'oro rosso

Sette arrestati dai carabinieri

L'uscita degli arrestati dalla caserma dei carabinieri di Osimo

L'uscita degli arrestati dalla caserma dei carabinieri di Osimo

Fermo, 16 giugno 2017 - I carabinieri, con l’operazione 'Miniera Rossa', hanno sgominato una banda costituita da sette rom di etnia sinti, specializzata nei furti in abitazioni, in aziende e fabbriche, cantieri edili e in furti di rame nei parchi fotovoltaici. Il sodalizio criminale, da circa due mesi, aveva messo a ferro e fuoco le province di Fermo, Macerata e Ancona.

I malviventi, tutti residenti nel Campo Nomadi di Torino, facendo la spola tra il Piemonte e i comuni delle Marche, che definivano la “Miniera Rossa”, sceglievano e individuavano gli obiettivi da depredare con sopralluoghi mirati. I malviventi, di cui alcuni con numerosissimi precedenti specifici a carico, sono stati inseguiti, circondati e immobilizzati questa notte intorno alle 4 , mentre stavano imboccando il casello autostradale di Civitanova Marche, dopo aver messo a segno un grosso furto di rame in un impianto fotovoltaico di Rapagnano.

In manette è finito il capo della banda, Andrei Albu, un pregiudicato di 33 anni, l’unico che non risiedeva nel campo nomadi di Torino. Insieme a lui sono state arrestate altre sei persone, 5 incensurate, una pluripregiudicata: Danile Balac, di 23 anni; Samar Caldararu, di 22 anni; Acas Caval, di 23 anni; Constantin Stelica, di 28 anni;Stan Ghita, di 37 anni; Marcel Ipsilante, di 49 anni (un pregiudicato considerato il numero due della banda).