’Bandiere al vento’ Torna la sfida in piazza

Il responsabile degli alfieri: "Abbiamo interpretato sette momenti della vita di una donna che ha segnato il territorio"

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Questa sera nella splendida cornice di iazza del Popolo alle 21.30, gli sbandieratori delle dieci contrade cittadine si sfideranno durante la prima edizione di ‘Bandiere al Vento’. A spiegare con perizia e dovizia di particolari in cosa consista l’arte del maneggio della bandiera è Cristian Cinelli storico responsabile degli alfieri della Cavalcata dell’Assunta. Il gruppo, impegnato da sempre a portare in alto nome e colori della città anche a livello internazionale, durante la serata evento legata all’arrivo in città nel 1442 di Bianca Maria Visconti madre del futura duca di Milano Galeazzo, è stato protagonista di un mirabile spettacolo: "Abbiamo interpretato sette momenti della vita di una donna che ha segnato il nostro territorio in maniera importante – sottolinea Cinelli – la nascita, la promessa in sposa e il matrimonio con Francesco Sforza; l’arrivo a Fermo, a cavallo; la triste vicenda con la dama di compagnia Perpetua fatta da lei allontanare ed eliminare per gelosia; il battesimo del figlio Galeazzo che a Fermo vide i natali; la battaglia contro Venezia durante la quale, in assenza del marito, uscì in armi; le opere di bene per espiare il mal fatto e il gran finale". La rappresentazione, nata da un’idea del regista del Palio, Adolfo Leoni, nel settembre del 2019 e rimasta allo stato embrionale per due anni a causa della pandemia, è frutto del grande lavoro portato avanti nel corso della passata invernata. "Le coreografie sono state create da Silvia Capancioni, colonna portante della nostra compagnia – prosegue Cinelli – e accompagnate dall’altro gruppo della Cavalcata: i musici capitanati da Marco Mannucci. Ci auguriamo di presentare l’esibizione nei diversi luoghi vissuti da Bianca Maria Visconti come Milano, Cutignola e Cremona dove è già esistente una rievocazione storica a lei dedicata nel giorno del suo matrimonio".

Infinita passione unita a ore e ore di allenamento per i 18 elementi degli alfieri della Cavalcata che di strada ne hanno fatta con partecipazioni di rilievo al Castello Sforzesco di Milano, in Germania, Francia, a Dubai e Abu Dhabi. Cristian Cinelli e suoi ragazzi devono un grazie agli insegnamenti del maestro di bandiera Giovanni Nardoni per aver trasmesso loro ‘il linguaggio scenico della bandiera attraverso il quale il rigido codice di segnalazione militare diventa spettacolo per comunicare emozioni e sensazioni umane. Lo sventolare, all’unisono, delle bandiere permette ad ognuno di raccontare raccontandosi’.

Gaia Capponi