Porto Sant'Elpidio, il bar Birimbao chiude. "Prigionieri di questi lavori"

Piazza Garibaldi: maxi cantiere sotto accusa. L’amaro sfogo del titolare Giuseppe Iacono

Il cartello affisso fuori dal bar in chiusura

Il cartello affisso fuori dal bar in chiusura

Porto Sant'Elpidio (Fermo), 7 gennaio 2018 - «Ci dispiace, ma per il disagio causato dalla piazza il bar chiuderà per sempre». Quattro fogli di carta appesi alle vetrine per annunciare la chiusura del ‘Bar Birimbao’, l’attività commerciale che si trova proprio davanti al cineteatro Gigli, in piazza Garibaldi.

Una decisione sofferta, quella della famiglia Iacono, titolare da ormai 20 anni anche della vicina pizzeria Birimbao, ma resa inevitabile dal cantiere aperto mesi fa per la riqualificazione della piazza e che di fatto ha isolato il bar. «Nel cartello c’è scritto tutto quello che c’è da dire. Sfido chiunque a lavorare dentro un cantiere», spiega Giuseppe Iacono che meno di un mese fa aveva già espresso preoccupazione per il futuro della sua attività.

«Non voglio puntare il dito contro la scelta dell’amministrazione di riqualificare la piazza – aveva chiarito il barista –. Sono favorevole al progetto, ma indubbiamente le tempistiche e la logistica dei lavori potevano essere gestiti meglio. Si poteva lavorare per zone, piuttosto che creare un unico grande cantiere. Poteva esserci, inoltre, maggiore considerazione nei confronti dei commercianti che lavorano qui. La tassa sul suolo pubblico è stata abolita, ma sarebbe stata una tassa sul niente viste le condizioni attuali della piazza».

Sono rimaste invariate, invece, quella sui rifiuti e quella sulle insegne, nonostante le richieste dei commercianti di sospenderle. «Magari il mutuo di oltre un milione preso dal Comune per i lavori in piazza – aggiunge – poteva essere rimpinguato da una somma da devolvere come ‘risarcimento’ ai commercianti danneggiati da questa situazione».

Le preoccupazioni di mesi fa, dunque, sono diventate realtà. La situazione attuale sta mettendo a rischio anche la storica pizzeria al taglio? «Con la pizzeria stiamo resistendo – spiega Salvatore Iacono, papà Giuseppe –. I costi sono minori, è totalmente a conduzione familiare e comunque si tratta di una realtà da tempo radicata con una sua clientela storica. Speriamo di continuare ad andare avanti, perché noi amiamo questa città».