"Basta infortuni sul lavoro" Ecco l’albero della sicurezza

In corso Cefalonia l’opera dell’artista Francesco Sbolzani, appello dell’Anmil "Nei primi dieci mesi di quest’anno c’è purtroppo un incremento del 32,9%"

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Un albero per tutti quelli che hanno pagato con la vita o con la salute gli impegni di lavoro. è il progetto che l’associazione mutilati e invalidi del lavoro sta portando sul territorio, sistemando l’albero della sicurezza in tanti comuni, prima a Porto San Giorgio, poi a Monte Urano, da ieri anche a Fermo, in corso Cefalonia: "Grazie al sindaco Calcinaro che ha voluto aderire all’iniziativa per dare un segnale di attenzione anche durante le festività natalizie verso un tema che riguarda tutti i cittadini e per questo siamo grati a quanti ci hanno voluto aiutare a realizzare questo piccolo omaggio a tutte le vittime del lavoro", sottolinea il presidente Anmil Fermo e Regione Marche Marcello Luciani. L’opera dell’artista Francesco Sbolzani sarà posizionata in oltre 50 comuni, per la realizzazione dei tre alberi fermani sono stati coinvolti l’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) Fermo e Marche. "Come comune capoluogo non potevamo non aderire a questa iniziativa dell’Anmil che responsabilizza sul tema della sicurezza sul lavoro. Una sensibilizzazione che comunque dovrebbe coinvolgere sia i datori di lavoro nel rispetto delle normative vigenti sia i lavoratori stessi nel prendersi cura della propria sicurezza", ha sottolineato il vice sindaco di Fermo Mauro Torresi. Secondo gli ultimi Open Data Inail, nei primi dieci mesi del 2022 in Italia sono stati denunciati 595.569 infortuni sul lavoro, con un incremento del 32,9 per cento se comparati alle denunce dell’anno precedente. L’opera di Sbolzani è composta da una figura di albero di Natale che prende forma da caschi antinfortunistici montati su una tipica intelaiatura da cantiere, ma ogni albero sarà allestito preservando una propria originalità e diventando un’opera unica e autentica che mira ad accomunare l’obiettivo di contrastare il lavoro senza sicurezza. Spiega ancora Luciani: "Noi che sappiamo cosa significa ritrovarsi in condizioni che non avremmo voluto e che avremmo potuto evitare, non possiamo accettare i troppi incidenti che accadono ogni giorno. Dietro questi numeri ci sono persone, rappresentate simbolicamente dai caschi che compongono quest’albero e che oggi rappresentano un modo per far sentire alla cittadinanza l’impegno di chi è stato vittima del lavoro come noi. Da anni portiamo le nostre testimonianze nelle scuole e nelle aziende affinché non capiti ad altri quanto abbiamo vissuto noi e le nostre famiglie che, per il resto della vita, siamo costretti a sopportare drammi e difficoltà di cui nessuno parla".

Luciani ha raccontato la sua vita e quella giornata che ha cambiato tutto: "Sono orgoglioso di far parte di questa famiglia che mi ha accolto per aiutarmi a guardare con fiducia il futuro dopo il mio incidente in itinere in cui mi sono fratturato 22 ossa contemporaneamente, tra cui 9 vertebre e l’osso del collo. Attraverso l’impegno costante e quotidiano dei nostri collaboratori possiamo essere al fianco di famiglie in difficoltà".