ANGELICA MALVATANI
Cronaca

“La mia battaglia contro il cancro”. Maryna e la passione per la fotografia

Le sue opere sono state per una settimana in esposizione alla sala Castellani, molte sono state vendute per finanziare i progetti del reparto di oncologia del Murri e dell’associazione di volontariato Anpof

Maryna Talyzina e il sindaco Valerio Vesprini inaugurano l’esposizione alla sala Castellani

Maryna Talyzina e il sindaco Valerio Vesprini inaugurano l’esposizione alla sala Castellani

Fermo, 10 giugno 2025 – C’è una cosa che Maryna Talyzina vuole dire con la sua arte: lei non è la sua malattia, lei è sguardo, voce, colore, è immagine e coraggio di raccontare il suo viaggio di paziente oncologica. Ha solo 36 anni Maryna e un anno fa le è stato diagnosticato un tumore al seno. Da allora ha trascorso molto tempo al reparto di oncologia del Murri, qui ha trovato quel tipo di abbracci che accolgono lacrime e paure, si è sentita libera e ha espresso tutto quello che provava e prova in arte.

Le sue opere sono state per una settimana in esposizione alla sala Castellani di Porto San Giorgio, molte sono state vendute per finanziare i progetti del reparto e dell’associazione di volontariato Anpof che si occupa di far vivere ai malati momenti di sollievo: "Quando Maryna ci ha raccontato che la sua passione per l’arte si era espressa al massimo nel tempo della malattia abbiamo subito capito che dovevamo sostenerla in questo, racconta la presidente di Anpof, Michaela Vitarelli, con il primario Renato Bisonni e con il dottor Acito oggi in pensione abbiamo pensato che una mostra poteva essere un’occasione per lei per sorridere e così è stato". Quello che grida Maryna nelle sue opere, per metà espressionistiche e per metà fotografiche, è il suo sguardo di fronte alla paura, il dolore di una giovane donna bellissima costretta a trascorrere molto tempo su un letto di ospedale: "Ho voluto scrivere personalmente le didascalie delle mie opere, su ognuna c’è il pensiero che avevo, un modo per esorcizzare la paura della malattia, la stanchezza, il peso delle terapie. Avevo solo 25 anni quando mi hanno dato la diagnosi, per fortuna avevo già una bambina altrimenti non avrei più potuto farne e oggi è qui con me. Non ho studiato arte, le fotografie mi vengono naturali, mi sarebbe piaciuto ma non ne ho avuto l’occasione. Avere oggi questo spazio qui, vedere tanta gente passare e ascoltare, provare a capire, mi emoziona molto". Maryna è nata in Ucraina, in Italia e nel fermano da quando aveva 10 anni, la sua vita e qui e l’arte le offre un respiro di sollievo. "Il nostro impegno è di sostenere ogni paziente del reparto, scoprendo la loro storia, le loro passioni, tutto quello che può aiutare ognuno di loro a vivere meglio il tempo della malattia, racconta ancora Michaela, quando scopriamo un talento naturale come quello di Maryna è per noi ovvio e scontato offrirle uno spazio grande. Porto San Giorgio ci ha aiutato molto, abbiamo venduto quasi tutte le se opere, speriamo di portare questa mostra anche a Fermo e continuare a raccontare questa storia. Gli uomini e le donne dell’oncologia del Murri non sono la loro malattia, sono la loro storia, i loro sentimenti, le cose che hanno da mostrare e quelle che vogliono tenere segrete, c’è la loro vita, le speranze, le paure e tutta la forza che ci vuole".