Monte Urano, battezzate donne e bimbi nigeriani nella chiesa di San Michele Arcangelo

L’arcivescovo Rocco Pennacchio ha impartito il sacramento agli ospiti de ‘La Speranza’

Il battesimo a quattro bambini e tre ragazze nigeriani (Foto Colibazzi)

Il battesimo a quattro bambini e tre ragazze nigeriani (Foto Colibazzi)

Monte Urano (Fermo), 23 luglio 2018 - Una cerimonia per il battesimo uguale a tante altre, ma nello stesso tempo speciale, quella celebrata ieri dall’arcivescovo Rocco Pennacchio nella chiesa di San Michele Arcangelo. Ha, infatti, impartito il sacramento a quattro bambini e a tre ragazze, tutti di nazionalità nigeriana, ospiti del Centro di accoglienza straordinaria ‘La Speranza’. Monsignor Pennacchio, nell’omelia, ha preso ad esempio la parabola delle ospiti migranti, "passate attraverso una prima morte a una resurrezione, a una nuova vita. In questo caso, la rinascita è doppia grazie al sacramento del battesimo", ricordando il viaggio ricco di incognite e di pericoli, che le ha portate fino a Monte Urano, dove possono pensare a una nuova vita.

Tanti i fedeli che affollavano la chiesa per la messa domenicale e che hanno seguito il rito del battesimo con curiosità e partecipazione. In prima fila il viceprefetto Francesco Martino, i consiglieri regionali Francesco Giacinti e Marzia Malaigia e la presidente dell’Associazione ‘La Speranza’, Isabella Sandroni. Al termine della cerimonia, dopo un lungo applauso, c’è stato il saluto della piccola Giulia, per conto dell’associazione ‘La Speranza’: "Vorremmo che nel cammino che vi farà diventare uomini e donne, non vi dimentichiate della bellezza della vita. Divertitevi, imparate, sognate, amate, rispettatevi e rispettate, afferrate con forza con forza i valori della vita. Vi abbiamo visto arrivare con ancora il terrore del viaggio negli occhi e ora vi vediamo di fronte a Dio e a questa comunità. Avete fatto un percorso di fede e di vita. Non pensate mai di essere soli. Ora il viaggio è finito. Non dovete più scappare. Costruite il vostro domani Noi ci siamo".

Ha parlato di "integrazione corretta, reale, nel rispetto delle regole" il vice prefetto Martino, portando i saluti del prefetto Maria Luisa D’Alessandro. "Questa per Monte Urano, per la provincia di Fermo e per la Prefettura, che ha l’onore e l’onere di gestire i Cas, è una giornata molto importante, storica. La vostra situazione è densa di significati umani e solidali. L’immigrazione ordinata, controllata, correttamente gestita porta ad esempi virtuosi come quelli che stiamo vivendo stamattina ed è la dimostrazione tangibile che l’Italia è un paese accogliente, lo è stato nei secoli, lo è e lo sarà".