Era stato messo all’indice dal sindaco nella pubblica piazza come evasore, ma i giudici gli hanno sempre dato ragione. E’ l’amara odissea di un imprenditore di Grottazzolina, appartenente ad una storica famiglia che ha dato lustro alla cittadina per quasi un secolo.
Il giudice tributario delle Marche ha confermato le sentenze di primo grado: ovvero che l’imprenditore non dove al Comune di Grottazzolina gli oltre 200.000 euro di IcI e Imu per i quali era stato preso di mira. Le sentenze, alle quali ne è seguita un’altra del tribunale di Fermo, hanno fatto finire nella bufera la riconfermata amministrazione comunale che, nel dicembre 2020, aveva recapitato avvisi Imu per 119.938 euro, l’intimazione di pagamento per 9.805 euro e una cartella di 45.222 euro. Atti, si legge nella sentenza, “privi di fondamento logico”. La sentenza, che definisce i tre appelli del Comune, ha confermato dunque la nullità degli atti di accertamento Ici e Imu dal 2005 al 2018 perché "si è formato un giudicato con le sentenze, favorevoli al contribuente, non impugnate, che hanno sancito l’errato procedimento seguito dall’Ufficio. La tesi dell’esclusione dei fabbricati non trova alcun riscontro posto che nella decisione relativa alla medesima area, comprendente anche gli immobili, e passata in giudicato, è stato stabilito un valore di 2.779,88 euro. L’eccezione sollevata dal Comune che pretende una distinta valutazione per i soli immobili insistenti nell’area è priva di fondamento logico".
Una storia che il giudice aveva invitato a chiudere bonariamente. Invito vanificato dal candidato sindaco che, con il comizio di chiusura della campagna elettorale - il video è visibile online e sui social - aveva attaccato l’imprenditore definendolo "chi da anni si rifiuta di pagare le tasse in questo Comune con continui ricorsi, cavilli accumulando centinaia di migliaia di euro di debiti verso il Comune". Rifiutando poi l’invito formale dall’imprenditore a smentire l’attacco personale, riconducibile alla mole dei ricorsi e alla denuncia, facendo così venir meno le condizioni minime di correttezza e buona fede per la conciliazione. Il giudice tributario, messo al corrente dei fatti, ha emanato la prevedibile sentenza.
"Sono stato letteralmente bersagliato dal Comune di Grottazzolina – spiega l’imprenditore - cittadina per la quale la mia famiglia ha sempre fatto tanto. Oggi incasso questa sentenza favorevole, domani altri stabiliranno chi pagherà i danni e se ci saranno gli estremi per risvolti penali. Brutta storia per un paese di 3000 anime. Sono state tante le azioni affrontate serenamente negli ultimi quattro anni, contando sulle professionalità gratuite dei miei figli. Un altro cittadino si sarebbe arreso al costo della mole del contenzioso che oggi graverà sui cittadini".
Così, oltretutto, sui cittadini graveranno 10.000 euro per le spese legali, decine di migliaia di euro degli avvocati nominati dalla riconfermata giunta e altri 5.000 euro per la sentenza del tribunale di Fermo che ha condannato il Comune al pagamento delle spese di lite.
Fabio Castori